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venerdì 6 settembre 2019

Tra annullamenti e riassegnazione di somme la discarica di Mazzarrà rimane ancora in gran parte scoperta e non messa in sicurezza


Una recente delibera della Giunta regionale riassegna 510.000, già stanziati in precedenza, spostandoli da un capitolo di bilancio all’altro

La discarica di contrada Zuppà continua a rimanere in buona parte scoperta, i miasmi si diffondono sul territorio e l’imminente arrivo delle piogge autunnali intensificherà la produzione di percolato.
Ma qual è lo stato attuale degli interventi?
Proviamo a ricostruirlo dall’esame del carteggio tra i vari uffici regionali coinvolti.
Lo scorso 28 marzo 2018 la Giunta regionale aveva deliberato lo stanziamento di 510.000 euro per gli interventi di sostituzione parziale del capping provvisorio della discarica, attingendo al Fondo di riserva per le spese impreviste.
Nello specifico, 310.000 euro erano destinati all’intervento di sostituzione del capping, mentre i rimanenti 200.000 euro erano destinati allo smaltimento del percolato (dallo sversamento del percolato nel torrente Mazzarrà del 5 aprile 2017, è la Regione siciliana che provvede, in via sostitutiva, alle spese per lo smaltimento dello stesso, viste le inadempienze della Tirenoambiente e del Comune di Mazzarrà, ndr).
Il Comune di Mazzarrà Sant’Andrea (nominato Soggetto attuatore, ndr) successivamente provvedeva all’affidamento dei lavori per la sostituzione parziale del capping provvisorio della discarica (oltre allo smaltimento del percolato, ndr), trasmettendo al Dipartimento regionale dell’Acqua e dei rifiuti la documentazione utile ai fini della liquidazione.
Il 26 ottobre 2018 il Dirigente Generale del Dipartimento acqua e rifiuti provvedeva, con proprio decreto, quindi all’impegno di spesa e alla liquidazione di 200.000 euro.
Tale decreto però veniva in seguito annullato il 25 gennaio 2019 in quanto il Dipartimento, a seguito di confronto con la Ragioneria Generale, appurava che quegli interventi dovevano essere finanziati mediante l’utilizzo delle risorse del Fondo in cui fare affluire il gettito del tributo speciale relativo al deposito in discarica dei rifiuti solidi urbani.
Quindi quell’iniziale stanziamento di 510.000 euro viene eliminato a fronte di una richiesta di liquidazione trasmessa alla Regione dal Comune di Mazzarrà per l’esecuzione degli interventi e la relativa emissione di titoli di credito per complessivi 510.000 euro.
Il 18 luglio 2019 la Ragioneria Generale della Regione, ai fini del prosieguo istruttorio, chiede all’Assessorato delle Acque e dei rifiuti di precisare se l’intervento di capping di euro 510.000 era stato inserito tra gli interventi previsti dalla Delibera di Giunta n. 378 del 12 ottobre 2018.
L’Assessorato il successivo 29 luglio precisa che dette somme ( i 510.000 euro, ndr) si riferiscono ad altri interventi che non sono ricompresi tra quelli finanziati con la Delibera n. 378.
Quindi, riassumendo, il Comune di Mazzarrà aveva chiesto la liquidazione dei 510.000 euro per gli interventi di sostituzione parziale del capping e lo smaltimento del percolato, ma nel frattempo l’iniziale stanziamento di 510.000 euro è stato eliminato perché andava finanziato diversamente, ovvero prelevando le somme dal Fondo in cui fare affluire il gettito del tributo speciale relativo al deposito in discarica dei rifiuti solidi urbani.
E’ stata quindi necessaria un’altra delibera di Giunta (la 299 dell’8 agosto 2019, ndr) che revocasse quella di marzo 2018, ripristinando lo stanziamento dei 510.000 euro per il finanziamento dell’intervento sostitutivo in danno del Comune di Mazzarrà e della sua partecipata Tirrenoambiente.
Intanto, tra annullamenti e rassegnazioni, a seguito di eventi meteorologici e incendi vari, gran parte della discarica rimane scoperta, con la conseguenza che i miasmi prodotti dai rifiuti in decomposizione ammorbano quotidianamente i residenti di Furnari e paesi vicini e, con l’arrivo delle piogge autunnali, la produzione di percolato non potrà che aumentare, aggravando le gravissime problematiche relative all’instabilità dell’enorma massa di rifiuti che la mancata messa in sicurezza della discarica, chiusa e sotto sequestro penale, non ha ancora scongiurato.

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