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mercoledì 2 luglio 2025

Altri 500 mila euro per lo smaltimento del percolato della discarica di contrada Formaggiara a Tripi

La discarica di Formaggiara
La giunta regionale ha stanziato altri 500 mila euro per la discarica di contrada Formaggiara a Tripi, su proposta dell'assessore regionale all'Energia e ai servizi di pubblica utilità, Francesco Colianni.

 

Si tratta di fondi destinati al prelievo e allo smaltimento del percolato e delle acque di falda, operazioni necessarie al fine di prevenire gravi criticità ambientali, di cui la Regione si fa carico con un intervento sostitutivo a causa delle inadempienze dell'ente gestore della discarica, la Tirrenoambiente spa andata fallita.

L’ennesimo intervento tampone, aspettando un definitivo intervento di bonifica. Formaggiara risulta insertita tra i siti orfani, e sarebbe destinataria di risorse economiche per 6 milioni di euro messe a disposizione del Pnrr. Dopo la nomina nel 2022 della Srr Messina-Provincia quale soggetto attuatore, nessun altro atto ufficiale risulta sia stato posto in essere per l’avvio dell’iter di bonifica.

Come riportato anche dal sindaco Michele Lemmo nella sua relazione annuale, non si registra nessun avanzamento.

Finora sono stati spesi 556.449,43, euro somma riconosciuta dal Giudice Delegato e inserita nella massa passiva della società fallita. Tuttavia, trattandosi per la maggior parte di crediti chirografari, si teme fortemente che tali somme non potranno mai essere recuperate, generando un danno patrimoniale rilevante e irreversibile per il Comune.

 

sabato 28 giugno 2025

Bonifica di Zuppà a che punto siamo?

Le conseguenze del rogo del 2024
Ad un anno dal devastante incendio di contrada Zuppà gli interventi per la messa in sicurezza dell’ex discarica sono ancora alla fase di progettazione

 

L’intervento di bonifica grazie ai fondi del Pnrr per i siti orfani (32 milioni (prima ne erano stati stanziati 12) dopo la firma dell’accordo quadro di gennaio tra Regione e Mase) è stato assunto direttamente dal Dipartimento regionale Acque e rifiuti che ad oggi ha assegnato incarichi per studi e progettazioni varie per circa 500.000 euro.

Tutte attività propedeutiche alle procedure di affidamento dei lavori (predisposizione bando e disciplinare di gara, espletamento gara di appalto, aggiudicazione, contratto), successiva consegna e realizzazione lavori di messa in sicurezza che, da cronoprogramma, dovrebbero concludersi entro il 31 marzo del 2026 (salvo proroghe).

Si sta intanto concludendo l’iter per il rilascio del cosiddetto miniPaur per la riattivazione dell’impianto di percolato dell’ex discarica. Il 25 c’è stata la conferenza dei servizi finale (?) con l’acquisizione anche del parere dell’Arpa sul Piano di monitoraggio e controllo, approvato a condizione che vengano recepite tutta una serie di osservazioni e prescrizioni e che, comunque, dovrà essere oggetto di ulteriore revisione  e successiva approvazione da parte dell’Agenzia, prima della messa in esercizio dell’impianto.

Con la spada di Damocle del ricorso al Cga di Palermo da parte della Biowaste (società di progetto di Asja Ambiente) che ha impugnato (con richiesta di sospensiva) la sentenza del Tar di Catania che ha legittimato l’efficacia del decreto dell’Assessorato regionale che ha rilasciato la Via positiva, appunto per il solo revamping degli impianti funzionali alla messa in sicurezza del sito di Zuppà.

martedì 17 giugno 2025

La Srr Messina-Provincia non rinuncia al progetto del polo impiantistico per il trattamento dei rifiuti di contrada Zuppà.

Impianto di percolato

Un impianto che, una volta realizzato nella sua interezza, viene ritenuto cruciale per i 57 Comuni soci, per i risparmi che garantirebbe sui costi di gestione.

 
Nel corso dell’ultima assemblea dei soci (presenti solo sette comuni) è quindi emersa sia l’intenzione di ripresentare l’istanza per il rilascio del Paur, e giorno 13 Biowaste (società partecipata al 100% da Asja) ha appellato davanti al Cga di Palermo la sentenza del Tar di Catania che (a gennaio) ha rigettato i ricorsi della stessa Biowaste e di Srr, volti all’annullamento del decreto regionale che limita la Via al solo revamping degli impianti di smaltimento del percolato e del biogas prodotti dall’ex discarica, in quanto funzionali alla sua messa in sicurezza. Chiesta anche la sospensiva.
Come è noto, a pesare sulla decisione dell’assessorato all’Ambiente di revocare in autotutela (confermata dal Tar) la prima valutazione di impatto ambientale positiva, furono le «carenze e lacune negli elaborati progettuali», che avrebbero «viziato» il parere della Commissione tecnico specialistica del settembre del 2022 e, in particolare, la mancata produzione dello «studio idrogeologico completo e approfondito del sito».
E di tali studi – si legge nel verbale dell’assemblea – ne sarebbero stati redatti più di uno.
Dagli atti risulta che il Comune di Mazzarrà a febbraio ha affidato (per 65.000 euro a valere sul contributo regionale di 1.500.000 di euro) uno studio geologico, idrogeologico e geomorfologico dell'area su cui insiste la discarica, mentre a giugno il Dipartimento Acque e rifiuti, soggetto attuatore della messa in sicurezza, sempre per l’area in cui insiste la discarica, ha commissionato (allo stesso professionista, per 156.771, a valere sui 32 milioni messi del Pnrr per i siti orfani) una relazione geotecnica, studio idrogeologico, modello matematico delle acque superficiali e sotteranee e installazione di piezometri.
Il tutto mentre prosegue l’iter per la riattivazione dell’impianto di trattamento del percolato (oggi si è tenuta la conferenza dei servizi finale per acquisire gli ultimi pareri), con Asja Ambiente Italia che sarebbe pronta a gestirlo in seno al progetto di messa in sicurezza regionale finanziato con fondi del Pnrr.
Una volta ottenuto il provvedimento autorizzatorio sarà necessario procedere alla stipula di un accordo tra Srr e Dipartimento per consentire al concessionario individuato da Srr la gestione degli impianti e supportare la conduzione delle attività di messa in sicurezza della discarica, per le quali si attende la revisione del progetto redatto dalla studio Ministeri.