Nel 2009 è stato sciolto per
condizionamento mafioso il vicino comune di Furnari, qualche anno
prima (2005) era stato sciolto per lo stesso motivo quello di Terme
Vigliatore, anche Barcellona Pozzo di Gotto è arrivata vicina al
drastico provvedimento, nonostante le risultanze di ben due
commissioni prefettizie d’inchiesta.
Adesso è la volta di Mazzarrà
Sant’Andrea, come aveva già chiesto la Commissione nazionale antimafia in missione a Messina lo scorso ottobre. Il Ministro dell’Interno ha delegato il Prefetto di
Messina Stefano Trotta a esercitare i poteri di accesso di cui
all’art. 143 del Testo Unico Enti Locali al Comune di Mazzarrà
Sant’Andrea al fine di accertare eventuali tentativi di
infiltrazione o di condizionamento di tipo mafioso all’interno
dell’apparato politico e amministrativo dell’Ente. Il
rappresentante del governo ha quindi immediatamente nominato la
Commissione d’indagine nelle persone del Dirigente dell’Area II
della Prefettura, dott. Carmelo Musolino (componente della
Commissione straordinaria che resse le sorti del comune di Furnari
dopo lo scioglimento), del Dirigente del Commissariato di Pubblica
Sicurezza di Barcellona Pozzo di Gotto, vicequestore Mario Ceraolo
(che ha catturato il super latitante Filippo Barresi), del comandante
del Reparto Operativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di
Messina, Tenente Colonnello Nicola Roberto Lerario e del comandante
del GICO del Nucleo Polizia Tributaria della Guardia di Finanza,
Tenente Colonnello Jonathan Pace. Entro tre mesi, salvo richiesta di
supplemento d’indagine, la commissione relazionerà il Prefetto,
spiegando se ha trovato o meno atti, deliberativi o di indirizzo, che
potrebbero essere stati condizionati dalla cosca locale, il clan dei
“Mazzarroti”, articolazione della famiglia dei “Barcellonesi”.
La Commissione si esprimerà anche sui requisiti dei soggetti che
lavorano in amministrazione e i componenti degli organi politici.
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