«Il governo regionale ha rappresentato al sottosegretario
Delrio la grave situazione che si è prodotta sul territorio siciliano per
effetto della chiusura, durata alcuni giorni, della discarica Oikos di Motta
Sant'Anastasia e per il provvedimento di fermo dell'autorità giudiziaria
nell'impianto di Mazzarrà Sant'Andrea, che ha sottratto ben 1.200 tonnellate al
giorno quanto a capacità di conferimento e danni a cascata per i Comuni che ne
usufruivano, portando alla chiusura della discarica di Siculiana per saturazione.
La proposta del governo regionale è quella di avere un periodo di
commissariamento che possa consentire interventi immediati per portare la
capacità di conferimento a quella prevista dal piano regionale dei rifiuti. Il
sottosegretario Delrio ha assicurato il confronto immediato col ministero
dell'Ambiente per valutare la possibilità di disporre i provvedimenti
legislativi necessari».
È quanto dichiarato ieri dal presidente Rosario Crocetta dopo
aver chiesto al sottosegretario Delrio lo stato di emergenza rifiuti. La trasferta
romana, insieme all’assessore all'Energia, Vania Contrafatto e al direttore
generale del dipartimento Acque e rifiuti Domenico Armenio, nasceva dalla
necessità affrontare l'”emergenza” generata dalla chiusura delle
mega-discariche di Mazzarà Sant'Andrea e di Siculiana. Crocetta si dice
«soddisfatto per la grande apertura e per la disponibilità del governo
nazionale sulle questioni siciliane».
Contemporaneamente continua la verifica del dipartimento
Acque e rifiuti sulle discariche esistenti, per verificare la fattibilità di
eventuali ampliamenti o la riapertura dei siti chiusi. La discarica di
Siculiana (Catanzaro costruzioni) rimarrà chiusa per almeno altri 30 giorni per
consentire i lavori di adeguamento. A preoccupare però è la discarica di Mazzarà
Sant'Andrea (sequestrata lo scorso 3 novembre), dove si attende la verifica
disposta dalla procura di Barcellona Pozzo di Gotto, dove già sono stati
rilevati - si legge in una relazione - «notevoli indici di inquinamento nelle acque
sotterranee e situazioni di criticità sulle pareti, correlate con fuoriuscita
di percolato», nonché «condizioni precarie d'equilibrio del corpo della
discarica che potrebbero portare fenomeni franosi di rilevante pericolo in un
breve-medio periodo».
L'ordinanza firmata a fine novembre dal presidente Crocetta,
che prevede il conferimento dell'immondizia prima destinata a Siculiana e
Mazzarà nelle discariche oggi disponibili in Sicilia, potrebbe essere quindi prolungata.
Secondo gli ultimi dati delle agenzie europee, la Sicilia
nel 2013 ha versato in discarica il 93% dei rifiuti, dato tra i più alti in
Europa. Alla fine del 2013 le discariche attive in Sicilia erano ben tredici,
tre solo in provincia di Catania, che produce rifiuti quanto l'intera regione
Lombardia (che, invece, porta solo il 7% dei rifiuti in discarica). Ma c'è
anche una curiosità: secondo il rapporto ISPRA (l'Istituto Superiore per la
Protezione e la Ricerca Ambientale) nel
2013 la Sicilia ha anche importato dall'estero 5000 tonnellate di rifiuti.
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