La seconda sezione del Tar di Catania, con una sentenza che non mancherà
di suscitare clamore, ha annullato i due decreti autorizzativi emessi
dalla Regione Siciliana nel maggio del 2009, con i quali si consentiva
alla società mista TirrenoAmbiente l’ampliamento della discarica di
Mazzarrà Sant’Andrea e la contestuale realizzazione dell’impianto di
selezione e biostabilizzazione dei rifiuti, in corso di realizzazione
nell’attigua area di contrada Zuppà, un enclave di territorio al confine
con i Comuni di Furnari e Terme Vigliatore. I giudici amministrativi
hanno infatti accolto un ricorso presentato al Tar, il 14 ottobre del
2009, da 12 proprietari di immobili, terreni e fabbricati, che insistono
in prossimità del sito di smaltimento, difesi dall’avvocato Angela Pino
del foro di Barcellona. I 12 cittadini privati residenti nei Comuni di
Furnari e Terme Vigliatore, a differenza degli stessi Comuni interessati
e delle associazioni ambientaliste che hanno contestato solo a parole
la presenza dell’impianto di smaltimento, sono riusciti con un ricorso
al Tar a far annullare le autorizzazioni che mettono adesso in seria
difficoltà la società TirrenoAmbiente.
Non può, pertanto, considerarsi un prodotto editoriale, ai sensi della legge n. 62 del 7/03/2001
Si ricorda però che l’art. 21 della Costituzione recita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei responsabili."
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