Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può, pertanto, considerarsi un prodotto editoriale, ai sensi della legge n. 62 del 7/03/2001

Si ricorda però che l’art. 21 della Costituzione recita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei responsabili."

giovedì 7 agosto 2025

Il Commissario Vallone non da l’ok, salta il minipaur per il polo rifiuti?

Per il dirigente del Dipartimeno regionale acque e rifiuti, soggetto attuatore della messa in sicurezza dell’ex discarica, anche la riattivazione degli impianti per smaltire il percolato e il biogas devono rientrare nell’ambito del progetto finanziato dal Pnrr

 

Esito negativo all'ultima conferenza dei servizi per il rilascio del Provvedimento autorizzatorio unico regionale (Paur), per lo stralcio del progetto del polo impiantistico per i rifiuti di contrada Zuppà, relativo solo alla realizzazione della riattivazione degli impianti di trattamento del percolato e di recupero energetico del biogas, in quanto funzionali per la messa in sicurezza dell’ex discarica attesa fin dal 2014.

Come si ricorderà, scopo della conferenza era il riesame dell’Autorizzazione integrata ambientale rilasciata nel 2023, sulla scorta del primo decreto di valutazione di impatto ambientale positivo per l’intero progetto, Aia che, ha comunicato il Dipartimento Acque e rifiuti (Drar), «verrà annullata e non si procederà al rilascio di una nuova autorizzazione per lo stralcio del progetto originario».

Una decisione che il Drar aveva in qualche modo già anticipato in una nota per la Cds del 4 luglio, quando aveva messo in evidenza come i due impianti dovevano essere «previsti e inseriti nel progetto della messa in sicurezza del sito» (di cui il Drar è soggetto attuatore), essendo strumentali per il trattamento del refluo proveniente dalla discarica e «solo per i fini della bonifica della stessa». Motivi per cui il Dipartimento riteneva che la procedura per il rilascio del Paur doveva «dichiararsi caducata».

Linea d’azione che Arturo Vallone, Commissario per gli interventi di messa in sicurezza della discarica, ha ribadito in una seconda nota in occasione dell’ultima Cds.

Per Vallone ci sarebbero delle perplessità, una «in ordine alla possibilità riutilizzare gli stessi pareri endoprocedimentali, così annullati, per autorizzare una sorta “P.A.U.R. ridotto” per una sola parte del complesso impiantistico», e l’altra in ordine alla possibilità che in base alle norme vigenti, «una Egato (Ente di governo dell'ambito territoriale ottimale), quale è la Srr Messina Provincia, possa essere titolare di autorizzazioni per la gestione diretta di impianti inerenti il ciclo dei rifiuti, su cui la stessa è chiamata ad esercitare azione di monitoraggio e controllo».

«Realizzando – continua Vallone - all’interno dei lavori di messa in sicurezza un impianto di trattamento asservito esclusivamente alla discarica e ad essa solidale quale impiantistica necessaria alla chiusura del ciclo vita di gestione del materiale in sito, il costo di trattamento […] consentirebbe di rimodulare il fabbisogno per le stesse tonnellate di refluo utilizzando la rimanenza per la realizzazione dell’indispensabile e urgentissimo impianto», con i benefici «dell’ulteriore beneficio dell’abbattimento delle tempistiche, non necessitando la realizzazione di detto impianto di specifica autorizzazione, perché ricompresa nell’intervento di messa in sicurezza, né per la sua gestione perché rientrerebbe nei compiti che saranno affidati, in blocco, al gestore del sito che sarà individuato».

Nessun commento:

Posta un commento