L'area interessata dai nuovi impianti |
La collina
prosegue spedita la sua corsa per diventare il più grande sito industriale dei
rifiuti della regione.
Proseguono infatti i lavori per la realizzazione dell’impianto
di biodigestione anaerobica e biostabilizzazione dei rifiuti conferiti dall’intera
provincia di Messina (e oltre) nella pattumiera
di Tirrenoambiente.
Secondo quanto riportato nella relazione di bilancio 2011
della società proprietaria della discarica, «sono in fase di ultimazione i
lavori dei cementi armati affidati alla ditta Co.Gedis di Messina», mentre la
Sicep (affidataria dell’appalto) si occuperà del «montaggio della struttura
prefabbricata». L’impianto – i cui lavori erano stati autorizzati dalla Regione Siciliana
nel lontano 2009 – dovrebbe entrare in esercizio «prima del termine del
corrente anno».
Sempre secondo la citata relazione, sarebbe in dirittura d’arrivo
anche un’altra “opera” la cui autorizzazione si perde nel tempo (2006). Per l’inizio
del prossimo mese di agosto è previsto il collaudo dell’«impianto di trattamento
dei percolati prodotti dalle discariche di Mazzarrà Sant’Andrea e Tripi», che
dovrebbe smaltire un volume pari a 50 mc giornalieri, ma a quanto pare, sarà
richiesta l’autorizzazione ad un ulteriore ampliamento di 200 mc/giorno.
Un notevole risparmio di costi per la società mista che
attualmente smaltisce il percolato inviandolo su gomma a Gioia Tauro, senza considerare
l’ipotesi – tutt’altro che inverosimile – che la stessa Tirrenoambiente
potrebbe mettere a disposizione il nuovo impianto (che verrebbe ad essere l’unico
siciliano) al servizio di altre discariche, incrementando in tal modo il business dei signori dei rifiuti.
Business che per l’anno
passato è stato molto redditizio. Dalle molteplici attività (abbancamento dei
rifiuti, produzione di energia elettrica da fotovoltaico e combustione di
biogas, ecc.) si sono ottenuti ricavi netti superiori ai 31 milioni di euro
(con un incremento di oltre 10 milioni rispetto all’anno precedente),
consentendo ai soci (pubblici e privati) di spartirsi circa un milione di euro
di dividendi. Rosee le previsioni per l’anno in corso, infatti grazie ai
numerosi “accordi transattivi” «sottoscritti» con i singoli comuni, la società
mista prevede di recuperare «crediti pregressi di rilevante entità», con mamma
Regione che nei primi mesi del 2012 «ha erogato una somma pari al 15% del credito
vantato nei confronti della spa Ato Me 2 (ammontante a oltre 30 milioni di
euro).
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