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lunedì 16 luglio 2012

Ultime (non buone per Furnari) da contrada Zuppà

L'area interessata dai nuovi impianti


La collina prosegue spedita la sua corsa per diventare il più grande sito industriale dei rifiuti della regione.
Proseguono infatti i lavori per la realizzazione dell’impianto di biodigestione anaerobica e biostabilizzazione dei rifiuti conferiti dall’intera provincia di Messina (e oltre) nella pattumiera di Tirrenoambiente.
Secondo quanto riportato nella relazione di bilancio 2011 della società proprietaria della discarica, «sono in fase di ultimazione i lavori dei cementi armati affidati alla ditta Co.Gedis di Messina», mentre la Sicep (affidataria dell’appalto) si occuperà del «montaggio della struttura prefabbricata». L’impianto – i cui lavori erano stati autorizzati dalla Regione Siciliana nel lontano 2009 – dovrebbe entrare in esercizio «prima del termine del corrente anno».
Sempre secondo la citata relazione, sarebbe in dirittura d’arrivo anche un’altra “opera” la cui autorizzazione si perde nel tempo (2006). Per l’inizio del prossimo mese di agosto è previsto il collaudo dell’«impianto di trattamento dei percolati prodotti dalle discariche di Mazzarrà Sant’Andrea e Tripi», che dovrebbe smaltire un volume pari a 50 mc giornalieri, ma a quanto pare, sarà richiesta l’autorizzazione ad un ulteriore ampliamento di 200 mc/giorno.
Un notevole risparmio di costi per la società mista che attualmente smaltisce il percolato inviandolo su gomma a Gioia Tauro, senza considerare l’ipotesi – tutt’altro che inverosimile – che la stessa Tirrenoambiente potrebbe mettere a disposizione il nuovo impianto (che verrebbe ad essere l’unico siciliano) al servizio di altre discariche, incrementando in tal modo il business dei signori dei rifiuti.
Business che per l’anno passato è stato molto redditizio. Dalle molteplici attività (abbancamento dei rifiuti, produzione di energia elettrica da fotovoltaico e combustione di biogas, ecc.) si sono ottenuti ricavi netti superiori ai 31 milioni di euro (con un incremento di oltre 10 milioni rispetto all’anno precedente), consentendo ai soci (pubblici e privati) di spartirsi circa un milione di euro di dividendi. Rosee le previsioni per l’anno in corso, infatti grazie ai numerosi “accordi transattivi” «sottoscritti» con i singoli comuni, la società mista prevede di recuperare «crediti pregressi di rilevante entità», con mamma Regione che nei primi mesi del 2012 «ha erogato una somma pari al 15% del credito vantato nei confronti della spa Ato Me 2 (ammontante a oltre 30 milioni di euro).

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