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venerdì 29 settembre 2017

Processo Torrente: chi indicò la Cobifur per il subappalto dei lavori pubblici a Tonnarella?

Tribunale di Barcellona P.G.
Prosegue l'attività istruttoria del processo originato dalle indagini sull'infiltrazione mafiosa a Furnari, in aula l'ultimo teste del pm, le cui dichiarazioni sull'aggiudicazione del subappalto di alcuni lavori pubblici, appaiono in contrasto con quanto riferito in precedenza da un altro teste

Riprendono, dopo la pausa estiva, a Barcellona P.G. Le udienze del procedimento conseguente all'Operazione antimafia “Torrente” del 5 novembre 2010.
In aula l'ultimo teste del pm, il dottor Cavallo della Dda di Messina, Marco Roberto Porrella, l'imprenditore aggiudicatario dei lavori per il recupero e la riqualificazione ambientale del tratto di costa Tono-Tonnarella nel maggio del 2007, per un importo di circa 700.000 euro.
Con il consenso anche delle parti civili e del collegio di difesa, sono state acquisite agli atti del dibattimento i verbali di Sit (sommarie informazioni testimoniali, ndr) rilasciate nel corso delle indagini dall'imprenditore catanese.
Tuttavia, l'avvocato Aloisi, per la parte civile Mario Foti, ha voluto rivolgere al teste alcune domande di chiarimento in merito a quanto contenuto nei suddetti verbali, chiedendo al Porrella se, dopo aver vinto la gara, avesse affidato un subappalto alla ditta Co.Bi.Fur. di Santino Bonanno (imprenditore legato ai mazzarroti, condannato in primo grado nel processo Zefiro, ndr).
L'imprenditore ha confermato di aver affidato dei lavori per circa 70-80.000 euro.
“Non era di 200.000?” ha replicato Aloisi?
“No” la lapidaria risposta di Porrella.
Quando, successivamente, la parte civile ha chiesto, ripetutamente, al teste sul perché la scelta di affidare quei lavori fosse caduta proprio sul quella specifica impresa, se qualcuno gli avesse indicato la Co.Bi.Fur., se gliel'avesse indicato il rup (responsabile unico del procedimento, ndr) Torre, se avesse conosciuto il dottor Lopes, il dibattimento ha iniziato a “vivacizzarsi”, provocando l'opposizione dell'avvocato Carrabba, difensore dell'ex sindaco.
“Lei ha mai conosciuto il dottor Lopes?”
“Non credo. – risponde il teste – Mi sembra di aver conosciuto una rappresentanza del Comune. Non so se era il sindaco.”
“Mi rivolsi all'Ufficio tecnico – ha continuato il Porrella – perché mi si indicasse un'impresa sul territorio. Ne parlai con Torre.”
In merito era stato sentito nell'udienza del 3 luglio scorso proprio il Rup di quell'appalto, il geometra Antonino Torre in forza all'Ufficio tecnico del Comune di Furnari, il cui verbale di Sit era stato acquisito agli atti che, secondo la difesa Lopes, aveva escluso “categoricamente” di aver indicato la Co.Bi.Fur.
Sull'affidamento di quel subappalto a Santino Bonanno si era già espresso nelle precedenti udienze l'ex capo dell'ala militare dei barcellonesi Carmelo D’Amico.
«Fu anche Arcidiacono – aveva dichiarato D'Amico – a dirmi che, se fosse salito il sindaco Lopes, costui si sarebbe sdebitato con il Calabrese e con gli altri soggetti che avevano procacciato i voti per lui, facendo assegnare in loro favore lavori da parte del comune di Furnari. Mi risulta che in effetti dopo quelle elezioni, il sindaco Lopes fece assegnare un lavoro dell’entità di circa 500.000 euro, da svolgersi a Portorosa».
Quel lavoro «venne assegnato a Santino Bonanno e dunque a Tindaro Calabrese. In pratica, il lavoro lo prese formalmente Santino Bonanno ma gli interventi furono eseguiti anche da Calabrese.»
Il dottor Lopes aveva fermamente negato l’esistenza del patto con il Calabrese. Secondo l’ex sindaco, l’appalto citato dal D’Amico era stato vinto da «una ditta di Catania», in seguito a un bando di gara indetto dalla precedente amministrazione. Tale ditta, successivamente, subappaltava una parte del lavoro, per un importo di circa 80.000 euro al Bonanno.
«Invero – sosteneva Lopes –, nell’ipotesi di subappalto, l’amministrazione, previa verifica della documentazione da parte degli uffici preposti e in assenza di motivi ostativi, non può far altro che prendere atto del contratto che la ditta aggiudicataria stipula con la subappaltante».
L'avvocato Aloisi, considerato che risulterebbero due diverse affermazioni circa l'indicazione della ditta Co.Bi.Fur., ha chiesto al Tribunale che venga effettuato un confronto tra i testi Porrella e Torre.
Risultando già in maniera oggettiva dagli atti il contrasto tra le due dichiarazioni il dottor Cavallo ha manifestato il suo disaccordo sulla richiesta della parte civile.
Il Collegio, presieduto dal dottor Fabio Processo, si è riservato di decidere sul confronto al completamento dell'attività istruttoria.

La prossima udienza si terrà il 15 gennaio 2018 alle ore 14.00, con l'accordo di tutte le parti il Collegio ha differito l'eventuale esame degli imputati al completamento dell'esame dei testi a discolpa.

Articolo pubblicato su MessinaOra.it

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