Tribunale di Barcellona P.G. |
Prosegue l'attività istruttoria del
processo originato dalle indagini sull'infiltrazione mafiosa a
Furnari, in aula l'ultimo teste del pm, le cui dichiarazioni
sull'aggiudicazione del subappalto di alcuni lavori pubblici,
appaiono in contrasto con quanto riferito in precedenza da un altro
teste
Riprendono, dopo la pausa estiva, a
Barcellona P.G. Le udienze del procedimento conseguente
all'Operazione antimafia “Torrente” del 5 novembre 2010.
In aula l'ultimo teste del pm, il
dottor Cavallo della Dda di Messina, Marco Roberto Porrella,
l'imprenditore aggiudicatario dei lavori per il recupero e la
riqualificazione ambientale del tratto di costa Tono-Tonnarella nel
maggio del 2007, per un importo di circa 700.000 euro.
Con il consenso anche delle parti
civili e del collegio di difesa, sono state acquisite agli atti del
dibattimento i verbali di Sit (sommarie informazioni testimoniali,
ndr) rilasciate nel corso delle indagini dall'imprenditore
catanese.
Tuttavia, l'avvocato Aloisi, per la
parte civile Mario Foti, ha voluto rivolgere al teste alcune domande
di chiarimento in merito a quanto contenuto nei suddetti verbali,
chiedendo al Porrella se, dopo aver vinto la gara, avesse affidato un
subappalto alla ditta Co.Bi.Fur. di Santino Bonanno (imprenditore
legato ai mazzarroti, condannato in primo grado nel processo Zefiro,
ndr).
L'imprenditore ha confermato di aver
affidato dei lavori per circa 70-80.000 euro.
“Non era di 200.000?” ha replicato
Aloisi?
“No” la lapidaria risposta di
Porrella.
Quando, successivamente, la parte
civile ha chiesto, ripetutamente, al teste sul perché la scelta di
affidare quei lavori fosse caduta proprio sul quella specifica
impresa, se qualcuno gli avesse indicato la Co.Bi.Fur., se
gliel'avesse indicato il rup (responsabile unico del procedimento,
ndr) Torre, se avesse conosciuto il dottor Lopes, il
dibattimento ha iniziato a “vivacizzarsi”, provocando
l'opposizione dell'avvocato Carrabba, difensore dell'ex sindaco.
“Lei ha mai conosciuto il dottor
Lopes?”
“Non credo. – risponde il teste –
Mi sembra di aver conosciuto una rappresentanza del Comune. Non so se
era il sindaco.”
“Mi rivolsi all'Ufficio tecnico –
ha continuato il Porrella – perché mi si indicasse un'impresa sul
territorio. Ne parlai con Torre.”
In merito era stato sentito
nell'udienza del 3 luglio scorso proprio il Rup di quell'appalto, il
geometra Antonino Torre in forza all'Ufficio tecnico del Comune di
Furnari, il cui verbale di Sit era stato acquisito agli atti che,
secondo la difesa Lopes, aveva escluso “categoricamente” di aver
indicato la Co.Bi.Fur.
Sull'affidamento di quel subappalto a
Santino Bonanno si era già espresso nelle precedenti udienze l'ex
capo dell'ala militare dei barcellonesi Carmelo D’Amico.
«Fu anche Arcidiacono – aveva
dichiarato D'Amico – a dirmi che, se fosse salito il sindaco Lopes,
costui si sarebbe sdebitato con il Calabrese e con gli altri soggetti
che avevano procacciato i voti per lui, facendo assegnare in loro
favore lavori da parte del comune di Furnari. Mi risulta che in
effetti dopo quelle elezioni, il sindaco Lopes fece assegnare un
lavoro dell’entità di circa 500.000 euro, da svolgersi a
Portorosa».
Quel lavoro «venne assegnato a Santino
Bonanno e dunque a Tindaro Calabrese. In pratica, il lavoro lo prese
formalmente Santino Bonanno ma gli interventi furono eseguiti anche
da Calabrese.»
Il dottor Lopes aveva fermamente negato
l’esistenza del patto con il Calabrese. Secondo l’ex sindaco,
l’appalto citato dal D’Amico era stato vinto da «una ditta di
Catania», in seguito a un bando di gara indetto dalla precedente
amministrazione. Tale ditta, successivamente, subappaltava una parte
del lavoro, per un importo di circa 80.000 euro al Bonanno.
«Invero – sosteneva Lopes –,
nell’ipotesi di subappalto, l’amministrazione, previa verifica
della documentazione da parte degli uffici preposti e in assenza di
motivi ostativi, non può far altro che prendere atto del contratto
che la ditta aggiudicataria stipula con la subappaltante».
L'avvocato Aloisi, considerato che
risulterebbero due diverse affermazioni circa l'indicazione della
ditta Co.Bi.Fur., ha chiesto al Tribunale che venga effettuato un
confronto tra i testi Porrella e Torre.
Risultando già in maniera oggettiva
dagli atti il contrasto tra le due dichiarazioni il dottor Cavallo ha
manifestato il suo disaccordo sulla richiesta della parte civile.
Il Collegio, presieduto dal dottor
Fabio Processo, si è riservato di decidere sul confronto al
completamento dell'attività istruttoria.
La prossima udienza si terrà il 15
gennaio 2018 alle ore 14.00, con l'accordo di tutte le parti il
Collegio ha differito l'eventuale esame degli imputati al
completamento dell'esame dei testi a discolpa.
Articolo pubblicato su MessinaOra.it
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