E’ passato in Commissione Ambiente un emendamento, a firma
dell’assessore all’ambiente Croce, dell’assessore all’Energia Contrafatto e del
presidente Crocetta, che dovrebbe consentire a Terna di devastare
ancor di più il territorio e uscire indenne dal processo penale davanti al Tribunale
di Messina.
A rivelarlo è l’Associazione I Cittadini di Villafranca
Tirrena, parte civile proprio in quel processo che vede, tra gli altri, imputati dirigenti
Terna e pubblici funzionanti, per il famoso pilone 40
nella contrada Serro di Villafranca Tirrena.
“In pratica – riporta la nota stampa dell’associazione - Crocetta
dice che per Terna le leggi non hanno valore; il Piano Paesaggistico, vigente
dal 4 dicembre 2009 e approvato in via definitiva a fine dicembre, è carta
straccia e non può condizionare la costruzione dei megaelettrodotti aerei che
non servono alla Sicilia (la regione produce già un surplus di energia dagli
impianti a energia rinnovabile) ma servono alla società monopolista per
registrare grossi profitti ed accedere ai milionari incentivi dell’Autorità dell’Energia.”
Dall’associazione ricordano come esista un articolo della
Costituzione, l’articolo 9, che tutela il paesaggio e rilevano come i politici
siciliani: “dimenticano che il Piano Paesaggistico non può essere modificato, a
piacere dei funzionari di Terna, perché
i siti paesaggistici sono stati individuati dalle Soprintendenze e la loro
alterazione costituisce violazione del Dlgs 42/04 Codice Urbani; dimenticano
che i siti naturalistici paesaggistici sono tutelati dalla Direttiva Europea
Habitat e che è vigente il Piano di
Gestione della Rete Natura 200 dei Monti Peloritani, che prevede espressamente
l’interramento dei nuovi elettrodotti; dimenticano che il 6 marzo 2013 l’Assemblea
Regionale ha votato, pressoché all’unanimità, un ordine del giorno che
impegnava il governo regionale a costringere Terna a realizzare l’elettrodotto
Sorgente Rizziconi senza danni per i cittadini e il territorio.”
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