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mercoledì 18 febbraio 2015

Sequestrato un pilone Terna

La sezione di Polizia Giudiziaria del Corpo Forestale dello Stato presso il Tribunale di Messina ha posto sotto sequestro giudiziario l’area relativa al sostegno n. 40 del tratto siciliano dell’elettrodotto Sorgente-Rizziconi, nel comune di Saponara. L’intervento è stato effettuato in esecuzione del Decreto di sequestro preventivo emesso in data 11/02/2015 dal Tribunale di Messina, Sezione dei Giudici per le Indagini Preliminari, nell’ambito del Procedimento Penale n.6515/14 r.g. Gip 537.
Il procedimento era stato aperto a seguito della denuncia presentata nel 2013 dall’Associazione Mediterranea per la Natura Onlus per la violazione delle Norme di Salvaguardia del Piano Paesaggistico dell’Ambito 9, che pone sotto il più alto livello di tutela il crinale di Monte Raunuso, dove è stato realizzato sul Serro Tondo il sostegno n.40. “Finalmente anche la Procura Penale, dichiara il dr Giovanni Mento dell’Associazione Man, ha recepito la piena vigenza delle Norme di Salvaguardia del Piano Paesaggistico dell’Ambito 9, come peraltro già ribadito anche dal Tribunale Amministrativo Regionale. Forse la società Terna pensava, soggiunge ancora Mento, di non essere soggetta alle leggi vigenti per i comuni cittadini, in quanto operante in Italia in regime di monopolio assoluto.
L’Associazione, assistita dagli avvocati Carmelo Picciotto e Antonino La Rosa, si riserva ogni ulteriore intervento non appena si avrà piena conoscenza del provvedimento adottato, giunto a poche settimane dalla conclusione dei lavori, ma naturale conseguenza dell’incompatibilità del tracciato con il citato Piano Paesaggistico, di cui Terna, la Soprintendenza e le vaie istituzioni erano già a conoscenza.
Il sequestro operato mette in discussione il completamento dell’elettrodotto che la società ha portato in esecuzione con molta protervia, incurante delle proteste delle popolazioni, dei ricorsi e delle denunce presentate per il devastante impatto che è drammaticamente sotto gli occhi di tutti. Anche La Assemblea Regionale Siciliana, con voto pressoché unanime del 6 marzo 2013, aveva richiesto al Governo Regionale e a Terna la modifica del tracciato.

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