Il prossimo 25 febbraio si terrà a
Palermo la nuova conferenza dei servizi relativa alla concessione
dell'autorizzazione integrata ambientale per l'impianto di
biostabilizzazione (nella foto) e per l'impianto di smaltimento del percolato
prodotto dalla discarica di Mazzarrà Sant'Andrea di proprietà della
Tirrenoambiente.
La società strumentale del comune di
Mazzarrà lo scorso 24 novembre aveva impugnato davanti al Tar di
Catania i provvedimenti di diniego del rinnovo dei decreti regionali
391 e 393 che autorizzavano l'impianto di biostabilizzazione e
l'ampliamento della discarica di Mazzarrà.
Lo scorso 18 dicembre il Tar di
Catania, ritenendo la domanda cautelare posta da Tirrenoambiente
"meritevole di positiva valutazione” ordinava all’Assessorato
competente di indire e riesaminare l’istanza di rinnovo del D.R.S.
n. 391 del 21 maggio 2009 – relativo all'impianto di
biostabilizzazione – in sede di conferenza di servizi, acquisendo
nella citata ultima sede il “dissenso costruttivo” degli enti a
vario titolo interessati. La stessa ordinanza ha fissato l'udienza
per la trattazione di merito del ricorso per l'8 aprile 2015.
Riparte così l'iter che potrebbe
portare al completamento del megaimpianto per il trattamento dei
rifiuti indifferenziati al momento realizzato solo nella parte
edilizia ad opera della Sicep di Catania.
Fabbricato su cui pende – insieme ad
altri manufatti edilizi dell'area di contrada Zuppà –
un'ingiunzione di demolizione – emessa con ordinanza n. 2 del 19
febbraio 2015 (qui l'ordinanza) dal responsabile dell’Area Tecnica del Comune di
Mazzarrà Sant’Andrea – perché abusivo.
Gli altri manufatti sono: un edificio
adibito ad impianto di percolato, l'impianto di cogenerazione di
recupero di biogas, un manufatto adibito a vasca di accumulo di
percolato, un edificio adibito a spogliatoi per personale dipendente,
edifici adibiti a magazzini e depositi attrezzi e tre piccole
strutture ad una elevazione fuori terra.
Intanto, dopo il provvedimento di
chiusura della discarica – disposto dall'Assessorato regionale
Acque e rifiuti – Tirrenoambiente dovrebbe completare la messa in
sicurezza l’invaso (nella foto), avendo accantonato a tal fine – secondo quanto
sostenuto dall'amministrazione comunale del confinante paese di
Furnari – 27 milioni di euro per la bonifica ai quali dovrebbero
aggiungersene altri 22.
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