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sabato 21 febbraio 2015

Il 25 febbraio al via la nuova conferenza dei servizi sugli impianti di Tirrenoambiente

Il prossimo 25 febbraio si terrà a Palermo la nuova conferenza dei servizi relativa alla concessione dell'autorizzazione integrata ambientale per l'impianto di biostabilizzazione (nella foto) e per l'impianto di smaltimento del percolato prodotto dalla discarica di Mazzarrà Sant'Andrea di proprietà della Tirrenoambiente.
La società strumentale del comune di Mazzarrà lo scorso 24 novembre aveva impugnato davanti al Tar di Catania i provvedimenti di diniego del rinnovo dei decreti regionali 391 e 393 che autorizzavano l'impianto di biostabilizzazione e l'ampliamento della discarica di Mazzarrà.
Lo scorso 18 dicembre il Tar di Catania, ritenendo la domanda cautelare posta da Tirrenoambiente "meritevole di positiva valutazione” ordinava all’Assessorato competente di indire e riesaminare l’istanza di rinnovo del D.R.S. n. 391 del 21 maggio 2009 – relativo all'impianto di biostabilizzazione – in sede di conferenza di servizi, acquisendo nella citata ultima sede il “dissenso costruttivo” degli enti a vario titolo interessati. La stessa ordinanza ha fissato l'udienza per la trattazione di merito del ricorso per l'8 aprile 2015.
Riparte così l'iter che potrebbe portare al completamento del megaimpianto per il trattamento dei rifiuti indifferenziati al momento realizzato solo nella parte edilizia ad opera della Sicep di Catania.
Fabbricato su cui pende – insieme ad altri manufatti edilizi dell'area di contrada Zuppà – un'ingiunzione di demolizione – emessa con ordinanza n. 2 del 19 febbraio 2015 (qui l'ordinanza) dal responsabile dell’Area Tecnica del Comune di Mazzarrà Sant’Andrea – perché abusivo.
Gli altri manufatti sono: un edificio adibito ad impianto di percolato, l'impianto di cogenerazione di recupero di biogas, un manufatto adibito a vasca di accumulo di percolato, un edificio adibito a spogliatoi per personale dipendente, edifici adibiti a magazzini e depositi attrezzi e tre piccole strutture ad una elevazione fuori terra.
Intanto, dopo il provvedimento di chiusura della discarica – disposto dall'Assessorato regionale Acque e rifiuti – Tirrenoambiente dovrebbe completare la messa in sicurezza l’invaso (nella foto), avendo accantonato a tal fine – secondo quanto sostenuto dall'amministrazione comunale del confinante paese di Furnari – 27 milioni di euro per la bonifica ai quali dovrebbero aggiungersene altri 22.

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