A indagare sulla Tirrenoambiente c’è
ora anche la Procura di Vercelli che ha disposto un provvedimento di
perquisizione nelle abitazioni di Giuseppe Antonioli e di Pino
Innocenti, attuale e precedente ad di Tirrenoambiente. Entrambi sono
indagati per truffa aggravata in concorso. Perquisizioni sono state
disposte anche nelle sedi legali della Tirrenoambiente, della Osmon,
della Car (Consulenza ambientale ricerche) e della Green Oil Energy
srl. Nello stesso procedimento è indagato anche Bartolo Bruzzaniti,
già condannato per spaccio di droga e affiliato alla cosca della
'ndrangheta Bruzzaniti-Morabito-Palamara. Il reato riguarda una
transazione tra la Tirrenoambiente e la Osmon, per un importo di
2.604.000 euro, a favore di quest'ultima. I due amministratori
sarebbero in palese conflitto di interessi per essere
contemporaneamente organi di una società mista con prevalenza di
capitale pubblico (Tirrenoambiente) e amministratori di società
private (Osmon) dai medesimi rappresentate, considerato che senza
alcuna procedura ad evidenza pubblica la prima ha affidato in
concessione alla seconda le attività di realizzazione egestione di
un impianto per la produzione di energia elettrica da combustione di
biogas, impianto per il quale gli stessi
Antonioli e Innocenti sono stati
indagati dalla Procura di Barcellona Pozzo di Gotto per averlo
realizzato e messo in esercizio in assenza dell’autorizzazione
unica della Regione (assimilabile all’Aia), nonché in mancanza
delle preventive comunicazioni circa le emissioni prodotte
all’autorità competente, malgrado lo stabilimento producesse in
atmosfera emissioni di considerevole portata. Da qui i provvedimenti
di sequestro, per ben due volte (2012 e 2013). Il 10 luglio 2013
l’assessorato regionale all’Energia «ai fini del ripristino
della regolarità amministrativa» ha autorizzato «ai sensi
dell’art. 12, c. 3, del D.lgs. 29/12/2003 n. 387 e s.m.i., la Osmon
«alla costruzione ed all’esercizio di un impianto di produzione di
energia elettrica alimentato da fonti rinnovabili (biogas da
discarica)».
La Osmon a sua volta controlla la Osmon
Africa, con sede in Costa d'Avorio, che si occupa di produzione e
commercio di olio di palma da usare come combustibile per la centrale
di Borgo Vercelli, gestita dalla prima. La Osmon Africa avrebbe
erogato compensi alla Green Oil Energy srl, nella quale risulterebbe
legale rappresentante Bruzzaniti.
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