Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può, pertanto, considerarsi un prodotto editoriale, ai sensi della legge n. 62 del 7/03/2001

Si ricorda però che l’art. 21 della Costituzione recita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei responsabili."

sabato 9 giugno 2012

10.200 buone ragioni (al mese) per decidere di cambiare definitivamente rotta


L'ennesima “operazione” emergenza rifiuti/disfunzione organizzata scattata all’alba del 24 maggio scorso (tu guarda un po’ le coincidenze della storia), all'indomani della cessazione dell’intervento sostitutivo del Commissario straordinario, sembra si stia avviando - almeno fino allo scattare della prossima - alla conclusione.
Il “fronte” della trentina di sindaci dell'Ato Me 2 - con l'esclusione del Comune di Barcellona Pozzo di Gotto che da mesi gestisce i servizi con rapporto diretto con Dusty e Tirrenoambiente pagando i costi grazie agli incassi della Tarsu -  dopo aver denunciato «la gravissima situazione di fatto che affligge l’intero territorio nel disinteresse generale degli organi competenti, che lascia soli gli Enti Locali nell’impossibilità di trovare una soluzione per un sistema rifiuti, in perenne emergenza, che ha stremato i bilanci comunali» e aver presentato alla regione un piano alternativo in merito alla gestione dei rifiuti, si è via via “sgretolato” davanti all'avanzare delle “orde” dei sacchetti della munnizza.
C'è chi, da subito, si è messo d'accordo con Dusty e Tirrenoambiente, c'è chi invece ha firmato solo il contratto di subentro con i signori dei rifiuti.
I sindaci che hanno deciso di non firmare contratti con Dusty e Tirrenoambiente hanno motivato la loro decisione - secondo quanto dichiarato alla Gazzetta dal sindaco di Furnari Mario Foti - «perché era eccessivamente oneroso, perché sussistevano e sussistono forti dubbi sull’ entità degli importi effettivamente dovuti, perché non convinceva la correttezza del computo delle tariffe applicate, perché non c’è chiarezza sulla natura dei servizi effettivamente svolti.»
Questi ultimi, adottando lo strumento delle ordinanze contingibili e urgenti ex art. 191 del d.lgs. 152/2006, il c.d. Codice dell’Ambiente, hanno rimandato al 30 settembre prossimo la questione, sperando nel frattempo di trovare una soluzione che dovrebbe arrivare - si spera - dal «progetto consortile finalizzato alla gestione integrata dei rifiuti che potrebbe significare una svolta importante…».
Il ricorso allo strumento delle ordinanze ex art. 191 costerà alle casse comunali 10.200 euro al mese, calcolati in via presuntiva «sulla base del piano finanziario fatto pervenire a questo Comune [Furnari, ndr] con nota 2165 del 14.03.2012 da parte della Società d’ambito ATO ME 2 Spa».
Cifra, questa, che moltiplicata per i circa quattro mesi della durata dell’ordinanza, inciderà pesantemente sul già magro bilancio comunale, mangiandosi con buona probabilità gli introiti dell’IMU, in attesa del definitivo passaggio alla riscossione diretta della Tia «che comunque, – secondo quanto dichiarato dallo stesso sindaco di Furnari - fino al 2013, non competerebbe ai medesimi [comuni, ndr], non è un obbligo né una competenza dei Comuni, ma solo una necessità per evitare tracolli di bilancio».

«Uscire dall’emergenza rifiuti», prima che diventasse uno slogan abusato e quasi senza alcuna credibilità (soprattutto quando è usato al passato: «Siamo usciti dall’emergenza rifiuti») era un obbligo, un impegno di civiltà che la classe dirigente, soprattutto politica, avrebbe dovuto risolvere per tempo. Come sappiamo, questo in Sicilia non è avvenuto – e faremo bene a ricordarcelo il prossimo ottobre – ma consoliamoci, la stagione estiva di Oliveri, Falcone, Furnari, Terme Vigliatore, ecc. per il momento è salva, salvo il piccolo inconveniente dei miasmi, dello scorrazzare degli auto-compattatori e del percolato, che non mancheranno di allietare le giornate dei villeggianti.

Per chi fosse interessato ad approfondire l’argomento relativo ad una strada alternativa alla schiavitù delle discariche, ricordo che venerdì 15 giugno, presso il Circolo Arci Thomas Sankara di Messina, con inizio alle 18,30 si terrà la presentazione del libro La collina della munnizza.

Chi ha firmato
Basicò, contratto con Tirrenoambiente, di cui - per inciso - è anche socio;
Gioiosa Marea, contratto con Tirrenoambiente;
Librizzi, contratto con Tirrenoambiente;
Mazzarrà Sant’Andrea, contratto con Tirrenoambiente, oltre che  azionista di maggioranza della stessa;
Milazzo, atto subentro Dusty e contratto con Tirrenoambiente;
Montalbano Elicona, contratto con Tirrenoambiente, società nel cui Cda sedeva fino a poche settimane fa il candidato sindaco Giuseppe Tortora;
Oliveri, contratto con Tirrenoambiente, azionista della società mista;
Patti, atto subentro Dusty e contratto con Tirrenoambiente;
Piraino, contratto con Tirrenoambiente e ordinanza sindacale;
Rodì Milici, contratto con Tirrenoambiente;
San Piero Patti, contratto con Tirrenoambiente;
Terme Vigliatore, atto subentro Dusty e contratto con Tirrenoambiente;
Venetico, contratto con Tirrenoambiente;

Chi ha adottato le ordinanze
Brolo, ordinanza sindacale - il sindaco Messina, dopo aver presentato una denuncia per tentata estorsione e interruzione di pubblico servizio nei confronti dei vertici della società mista ha deciso di non conferire a Mazzarrà scegliendo l’impianto di contrada Volpe nel catanese;
Falcone, ordinanza sindacale;
Furnari, ordinanza sindacale n. 21 del 04/06/2012;
Fondachelli Fantina, ordinanza sindacale;
Pace del Mela, ordinanza sindacale;
Roccavaldina, ordinanza sindacale;
Rometta, ordinanza sindacale;
San Filippo del Mela, ordinanza sindacale;
San Pier Niceto, ordinanza sindacale;
Santa Lucia del Mela, ordinanza sindacale,
Torregrotta, ordinanza sindacale;
Gualtieri Sicaminò, ordinanza sindacale;
Monforte San Giorgio, ordinanza sindacale;
Valdina, ordinanza sindacale;
Villafranca Tirrena, ordinanza sindacale.

Nessun commento:

Posta un commento