Quando il sistema imposto dai signori dei rifiuti che spadroneggiano in Sicilia costringe i sindaci attenti a schierarsi in prima linea, per
difendere i cittadini a cui devono il loro mandato.
Stamattina il sindaco di Brolo, senza mezzi termini, ha comunicato alla stampa ed ai consiglieri comunali, riuniti nell’aula consiliare, facendo una dettagliata cronistoria dei fatti, di aver
denunciato, alle Procure di Patti e Barcellona, i vertici della
TirrenoAmbiente, paventando il reato di estorsione ed
interruzione di pubblico servizio.
Per Salvo Messina, che già in precedenza aveva denunciato il sistema
rifiuti oggi si sono superati tutti i limiti, sconfinando
nell’emergenza rifiuti e mettendo a rischio l’incolumità degli stessi
cittadini.
«Il comune di Brolo - dice Salvo Messina - si è visto contestare una
serie di problematiche inesistenti, che cozzavano contro la
disponibilità dello stesso a superare ogni nodo, compreso il pagamento
anticipato di un canone di ottomila euro che assicurarsi la possibilità
di scaricare nell’area di Mazzarà Sant’Andrea per dieci giorni».
«Mi sono visto contestato il fatto di dover pagare debiti contratti
dall'Ato per il 2012 e 2011, suddivisi in quote, oltre 96 mila euro
solo per Brolo, pur non avendo i dettagli dei conteggi che non
risultavano specificati».
«A questo - dice il sindaco - avevo anche trovato la possibilità di intervenire fatto salvi i diritti per legge».
«Mi hanno contestato, sballottandomi da Mazzarà a Messina, con gli
auto compattatori fermi davanti ai cancelli della discarica chiusi solo
per noi, ratei del 2005 per i quali abbiamo una procedura alla Corte
d’Appello, in quanto contestiamo quei costi, fatti con contratti
capestri».
«Una pratica che emerge solo ora e caduta nell’oblio in attesa della sentenza da tempo».
«E continuando mi hanno contestato prima, risolto dopo, per poi
negarselo dopo qualche ora, la mancanza di una riscontro sulla qualità
della spazzatura».
«Questo l’hanno fatto davanti a testimoni e dovranno risponderne».
«Di fatto la spazzatura è rimasta, levata dalle strade, sui camion ed
ora aspetto l’autorizzazione - prosegue Messina - a scaricare , anche
con un aggravio dei costi, nella discarica etnea di contrada Volpe».
Il sindaco di Brolo è un vero fiume in piena.
Denuncia, accusa, spiega la correttezza del suo agire, l’imposizione
di un contratto a tre che penalizzava il comune, non si capacita come
altri l’hanno fatto, e definisce il risparmi che il comune ha effettuato
dopo che ha ottenuto la possibilità di riprendersi il servizio - 27
mila euro al mese.
Non fa sconti a nessuno Salvo Messina, accusa anche i vertici della
regione, la lentezza nell’agire, il non volersi prendere le dovute
responsabilità, il balletto di carte e circolari.
Parla
della direzione dellAto Me 2, e non si ferma quando evidenziando che il 30
settembre 2012 finiranno per legge di poter operare le società d’ambito
di ipotizzare il perchè di questa fretta, di queste pressioni, che
incaprettano gli enti con contratti illegittimi.
il sindaco guarda avanti «opero per la salvaguardia del mio comune, dei
cittadini che devono pagare bollette eque, non faccio demagogia, ed
invita l'associazione consumatori a confrontarsi sui fatti e non a
parlare in politichese».
È consapevole il primo cittadino brolese di aver toccato interessi e
sistemi, che dopo la prima denuncia ha messo in crisi un teorema, ma
sicuro di essere nel giusto crede nella giustizia.
Incassa la solidarietà dei consiglieri di maggioranza, a parlare Maria Riacciardello, e l’opposizione , presenti Miraglia e Ricciardello,
dice che disponibile a fare la sua parte, anche sedendosi ad un tavolo
tecnico.
Quindi Salvo Messina non solo.
Ed uscendo dall’aula consiliare, recandosi in Procura. Carico di responsabilità è sereno.
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