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lunedì 4 giugno 2012

"Emergenza rifiuti" a orologeria: il sindaco di Brolo denuncia Tirrenoambiente per estorsione

Quando il sistema imposto dai signori dei rifiuti che spadroneggiano in Sicilia costringe i sindaci attenti a schierarsi in prima linea, per difendere i cittadini a cui devono il loro mandato.
Stamattina il sindaco di Brolo, senza mezzi termini, ha comunicato alla stampa ed ai consiglieri comunali, riuniti nell’aula consiliare, facendo una dettagliata cronistoria dei fatti, di aver denunciato, alle Procure di Patti e Barcellona, i vertici della TirrenoAmbiente, paventando il reato di estorsione ed interruzione di pubblico servizio.
Per Salvo Messina, che già in precedenza aveva denunciato il sistema rifiuti oggi si  sono superati tutti i limiti, sconfinando nell’emergenza rifiuti e mettendo a rischio l’incolumità degli stessi cittadini.
«Il comune di Brolo - dice Salvo Messina - si è visto contestare una serie di problematiche inesistenti, che cozzavano contro la disponibilità dello stesso a superare ogni nodo, compreso il pagamento anticipato di un canone di ottomila euro che assicurarsi la possibilità di scaricare nell’area di Mazzarà Sant’Andrea per dieci giorni».
«Mi sono visto contestato il fatto di dover pagare debiti contratti dall'Ato per il 2012 e 2011, suddivisi in quote,  oltre 96 mila euro solo per Brolo, pur non avendo  i dettagli dei conteggi che non risultavano specificati».
«A questo - dice il sindaco - avevo anche trovato la possibilità di intervenire fatto salvi i diritti per legge».
«Mi hanno contestato, sballottandomi da Mazzarà a Messina, con gli auto compattatori fermi davanti ai cancelli della discarica chiusi solo per noi, ratei del 2005 per i quali abbiamo una procedura alla Corte d’Appello, in quanto contestiamo quei costi, fatti con contratti capestri».
«Una pratica che emerge solo ora e caduta nell’oblio in attesa della sentenza da tempo».
«E continuando  mi hanno contestato prima, risolto dopo, per poi negarselo dopo qualche ora, la mancanza di una riscontro sulla qualità della spazzatura».
«Questo l’hanno fatto davanti a testimoni e dovranno risponderne».
«Di fatto la spazzatura  è rimasta, levata dalle strade, sui camion ed ora aspetto l’autorizzazione - prosegue Messina - a scaricare , anche con un aggravio dei costi, nella discarica etnea di contrada Volpe».
Il sindaco di Brolo è un vero fiume in piena.
Denuncia, accusa, spiega la correttezza del suo agire, l’imposizione di un contratto a tre che penalizzava il comune, non si capacita come altri l’hanno fatto, e definisce il risparmi che il comune ha effettuato dopo che ha ottenuto la possibilità di riprendersi il servizio - 27 mila euro al mese.
Non fa sconti a nessuno Salvo Messina,  accusa anche i vertici della regione, la lentezza nell’agire, il non volersi prendere le dovute responsabilità, il balletto di carte e circolari.
Parla della direzione dellAto Me 2, e non si ferma quando evidenziando che il 30 settembre 2012 finiranno per legge di poter operare le società d’ambito  di ipotizzare il perchè di questa fretta,  di queste pressioni, che incaprettano gli enti con contratti illegittimi.
il sindaco guarda avanti «opero per la salvaguardia del mio comune, dei cittadini che devono pagare bollette eque, non faccio demagogia, ed invita l'associazione consumatori a confrontarsi sui fatti e non a parlare in politichese».
È consapevole  il primo cittadino brolese di aver toccato interessi e sistemi, che dopo la prima denuncia ha messo in crisi un teorema,  ma  sicuro di essere nel giusto crede nella giustizia.
Incassa la solidarietà dei consiglieri di maggioranza, a parlare Maria Riacciardello, e l’opposizione , presenti Miraglia e Ricciardello, dice che disponibile a fare la sua parte, anche sedendosi ad un tavolo tecnico.
Quindi Salvo Messina non  solo.
Ed uscendo dall’aula consiliare, recandosi in Procura. Carico di responsabilità è sereno.

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