Si è tenuta il 16 dicembre l'udienza in cui il ministero dell'Interno chiede all'Autorità giudiziaria l'applicazione dell'incandidabilità contenuta nel Pacchetto sicurezza, nei confronti degli ex consiglieri, assessori e sindaco del Comune di Furnari, sciolto con delibera del consiglio dei Ministri e con decreto del Capo dello Stato del 4 dicembre del 2009 per "ingerenze della criminalità organizzata" nella vita amministrativa comunale.
La richiesta avanzata dal ministro dell'Interno Roberto Maroni per la prima volta in Italia, se accolta dai giudici comporterà la incandidabilità degli amministratori in carica all'epoca dello scioglimento per il prossimo quinquennio.
Gli ex amministratori interessati e che si sono costituiti per resistere contro la richiesta della dichiarazione d'incandidabilità sono: l'ex sindaco Salvatore Lopes, gli ex assessori: Antonino Crisafulli (vice-sindaco); Tindaro Risica; Giuseppe Risica; Francesca Conti; Giuseppe Chiofalo (presidente del consiglio comunale); Filippo Bonanno; Silvia Pesce; Umberto Torre; Alfio Risica; Claudio Calabrese; Franco Fazio (capo gruppo di maggioranza); Domenico Stoppia (vice presidente del Consiglio comunale); Antonino Branca; Lucia Caccamo e Antonino Munafò.
L'avvocato Paolo Grasso, in rappresentanza dell’Avvocatura dello Stato di Messina, ha chiesto e ottenuto dal Tribunale un termine per l'esame delle singole costituzioni delle parti presentate dai legali degli ex amministratori comunali. Il presidente del Tribunale, Maria Celi, insieme al relatore Francesco Catanese e la componente Assunta Cardamone, acquisite le comparse presentate dalle parti in causa, ha aggiornato il procedimento al prossimo 17 marzo.
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