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venerdì 24 dicembre 2010

Operazione Torrente, chiesta l'incandidabilità per gli ex amministratori di Furnari. Udienza il prossimo 16 dicembre pubblicato il 28/11/10

Furnari 28.11.2010 - Il ministro dell'Interno Roberto Maroni, attraverso apposita delega conferita al prefetto Francesco Alecci, ha chiesto all'Autorità giudiziaria l'applicazione del Pacchetto sicurezza, nei confronti degli ex consiglieri, assessori e sindaco del Comune di Furnari, sciolto per "ingerenze della criminalità organizzata" e attuato con Decreto del presidente della Repubblica del 4 dicembre del 2009.
La richiesta consiste in una istanza già presentata al Tribunale civile di Barcellona con la quale si chiede ai giudici la «dichiarazione d'incandidabilità» degli amministratori in carica all'epoca dello scioglimento, dalle elezioni regionali, provinciali, comunali e circoscrizionali della regione Sicilia per i prossimi 5 anni.
La norma di legge che ha portato al provvedimento è contenuta nell'articolo 143 del Decreto legislativo 18/ 2000, n. 267, (il Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali), modificato dalla legge 15 luglio 2009, n. 94, il cosiddetto pacchetto sicurezza approvato dal Governo nazionale. L'articolo prevede che "gli amministratori responsabili delle condotte che hanno dato causa allo scioglimento, non possono essere candidati alle elezioni regionali, provinciali, comunali e circoscrizionali, che si svolgono nella regione, limitatamente al primo turno elettorale successivo allo scioglimento".
Gli ex amministratori comunali, che hanno già avuto notificata la richiesta firmata dal prefetto di Messina con la quale il Tribunale civile di Barcellona, presieduto dal giudice Maria Celi, relatore Francesco Catanese, ha invitato a comparire per l'udienza del prossimo 16 dicembre, sono: l'ex sindaco Salvatore Lopes [attualmente in carcere con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa in seguito alle risultanze dell’operazione Torrente del 5 novembre scorso, ndr], gli ex assessori Antonino Crisafulli [vicesindaco, ndr]; Tindaro Risica; Giuseppe Risica; Francesca Conti; gli ex consiglieri Giuseppe Chiofalo [presidente del consiglio comunale, ndr], Domenico Stoppia [vice presidente del Consiglio comunale e figlio del dirigente dell’area tecnica comunale Gino Stoppia, indagato per la vicenda degli appalti per la gestione del depuratore comunale di Contrada Bazia, ndr], Filippo Bonanno, Silvia Pesce, Umberto Torre, Alfio Risica, Claudio Calabrese, Franco Fazio [capo gruppo di maggioranza, ndr], Antonino Branca e i consiglieri di minoranza, surrogati, Lucia Caccamo e Antonino Munafò.

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