Mafia e politica. L'interesse della cosca mafiosa dei mazzarroti per le amministrative del 2007 a Furnari (Me)
Ieri avrebbe dovuto tenersi un'altra udienza del processo per mafia denominato "Torrente", dal nome dell'operazione dei Ros di Messina del novembre del 2010.
L'inchiesta riguardava le elezioni amministrative del maggio 2007 a Furnari e che sarebbero state inquinate dalla cosca dei mazzarroti, articolazione della famiglia mafiosa dei barcellonesi. Tra gli imputati anche l'ex sindaco di Furnari, il chirurgo Salvatore Lopes, Tindaro Calabrese, allora a capo del clan dopo l'estromissione di Carmelo Bisognano, gli imprenditori Leonardo Arcidiacono e Roberto Munafò, Sebastiano Placido Geraci e lo stesso Carmelo Bisognano, collaboratore di giustizia e la sorella Vincenza.
Causa dell'astensione degli avvocati penalisti, il presidente del collegio, dottor Fabio processo - che ha preso il posto della dottoressa Maria Tindara Celi dopo il suo trasferimento alla Corte d'appello di Messina - ha rinviato il processo all'udienza del 3 luglio prossimo, sospendendo i termini di prescrizione, nonostante l'opposizione dell'avvocato Giuseppe Carrabba del collegio difensivo del dottor Salvatore Lopes.
Per l'udienza di luglio è prevista l'audizione dei residui testi della procura, rappresentata in aula dal dottor Angelo Cavallo (nella foto).
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Si ricorda però che l’art. 21 della Costituzione recita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei responsabili."
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