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giovedì 24 luglio 2014

Esito della mia denuncia al Commissario europeo per l'ambiente


Gentile Signore,
Mi riferisco alla Sua comunicazione del 25 Maggio 2012 relativa alla discarica di Mazzarà (Messina).
Innanzitutto mi scuso per il ritardo con cui faccio seguito alla nota del 12/07/2012, con cui La informavo dell'apertura della pratica CHAP(2012)01932, ritardo dovuto al notevole numero di denunce che la Commissione Europea riceve annualmente.
Ai sensi dell'articolo 17 TUE, la Commissione ha il compito di vigilare sulla corretta applicazione del diritto dell'Unione europea. La Commissione esercita tale funzione di controllo anche rispetto alle situazioni denunciate dai singoli cittadini e, ove riconosca, nelle situazioni denunciate, una potenziale violazione del diritto dell'Unione europea, può intervenire presso le autorità degli Stati membri.
Desidero informarLa che la Commissione Europea è già intervenuta sulle problematiche relative alla gestione dei rifiuti in Italia. Intatti, nella procedura d'infrazione 2003/2077, avviata contro la Repubblica Italiana, nell'aprile 2013 la Commissione europea ha adito la Corte di giustizia UE (causa C-196/13) in quanto su tutto il territorio italiano vi sono numerose discariche irregolari, per le quali le Autorità italiane non hanno eseguito le necessarie attività di ripristino o bonifica. Tale causa è attualmente pendente innanzi alla Corte.
La Commissione continua dunque a seguire da vicino la situazione relativa alla gestione dei rifiuti in Italia, ivi compreso in Sicilia, al fine di ottenere una soluzione strutturale del problema, che consenta una corretta applicazione della normativa dell'Unione europea a tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini. A tal fine, la Commissione si avvale di tutte le prerogative attribuitele dai Trattati UE, ferma restando la competenza delle autorità degli Stati membri, alle quali spetta la responsabilità primaria di garantire la corretta applicazione della normativa UE nel loro territorio.
Infatti, mi preme ribadire che l'obbligo di assicurare il rispetto del diritto dell'Unione europea da parte delle Autorità degli Stati Membri spetta in primo luogo alle autorità amministrative e giudiziarie degli stessi Stati. Solo le amministrazioni e i giudici nazionali hanno il potere di rivolgere ingiunzioni o di disporre l'annullamento di atti di autorità degli Stati membri, mentre le sentenze della Corte di giustizia dell'Unione europea possono solo accertare l'esistenza di una violazione del diritto UE, accertamento in seguito al quale spetta sempre allo Stato membro adottare i provvedimenti necessari per conformarsi alla sentenza e porre fine alla violazione accertata.
Alla luce di tutto quanto sopra, vorrei informarLa che questi servizi non daranno ulteriore seguito alla Sua segnalazione. Pertanto, decorse quattro settimane dal ricevimento della presente e in assenza di nuovi elementi che consentano di riconsiderare le conclusioni raggiunte, la pratica CHAP(2012)01932 sarà archiviata.
Vogliate gradire l'espressione dei miei distinti saluti.

Ion Codescu

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