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mercoledì 23 luglio 2014

Stoppata la Oikos, la prossima sarà Tirrenoambiente?



L’assessorato regionale all’Ambiente, con un atto siglato ieri dal dirigente Marco Lupo, ha bloccato il rinnovo del decreto del 2009 che autorizzava la discarica in Contrada Valanghe d’Inverno in territorio di Motta S. Anastasia  e ai primi di settembre si appresterebbe a negare l’autorizzazione all’ampliamento richiesto dalla Tirreno Ambiente per la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea. 
Nel provvedimento regionale di diniego viene espressamente fatto riferimento sia alla relazione della commissione ispettiva nominata a marzo dall’ex assessore regionale Nicolò Marino, che del recente provvedimento cautelare della Procura di Palermo che ha coinvolto un funzionario della regione ed il titolare della Oikos che gestisce l’impianto di smaltimento.
Entrambe le decisioni scaturiscono dalla recente inchiesta giudiziaria della Procura della Repubblica di Palermo relativa ad un presunto giro di «mazzette» elargite per agevolare in passato le autorizzazioni ad impianti di smaltimento, culminata con l’arresto di un funzionario dell’assessorato regionale Territorio e di quattro imprenditori del settore (Antonioli di Tirrenoambiente, Proto di Oikos e i fratelli Sodano di Soambiente). Dall’inchiesta starebbe emergendo il coivolgimento di altri pubblici funzionari e imprenditori e forse anche di politici.
Nel decreto della Regione si dettano anche i tempi di attuazione: la ditta Oikos entro il 31 agosto di quest’anno dovrà consegnare il progetto di chiusura e nei prossimi 60 giorni dalla data di approvazione del progetto prevedere anche agli abbancamenti definitivi dell’area che dovrà avere dei requisiti ambientali congrui. I controlli  e le verifiche sull’esecuzione del progetto di chiusura spetteranno alla provincia regionale di Catania e all’Arpa ST Catania.
Intanto la Commissione Antimafia all’Ars ha chiesto di ascoltare il presidente Crocetta  sulla gestione delle discariche in Sicilia. La decisione è stata assunta stamane all’unanimità dalla Commissione stessa, anche alla luce delle dichiarazioni rese dal governatore in Aula ad aprile e dalle pesanti affermazioni dell’ex assessore Marino fatte dopo gli arresti operati la scorsa settimana a Catania e a Messina nell’ambito dell’inchiesta sui rifiuti nell’Isola.

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