C'è una discarica vicinissima al paese di Furnari (Messina).
Chiuderla? Quando mai. Troppi interessi in gioco. La storia di questo piccolo
centro collinare, a prevalente economia agro-turistica è un esempio di come il
diritto a vivere in un ambiente sano sia stato ripetutamente violato e
sacrificato sull'altare del dio denaro a tutto vantaggio del business delle
discariche in mano a pochi signori dei rifiuti. Il paese, che conta all'incirca
quattromila anime, da oltre un decennio vive sotto la minaccia della discarica
di contrada Zuppà. Periodicamente invaso dai miasmi che si sprigionano dagli
invasi per via delle perdite continue di biogas e con il costante rischio di
inquinamento da percolato delle falde acquifere. La discarica di contrada Zuppà
(Mazzarrà Sant'Andrea), di proprietà della Tirrenoambiente, rappresenta una
delle maggiori discariche private di tutta la regione, è stata costruita, a
ridosso di un torrente, in deroga alle norme vigenti grazie al continuo e
prolungato regime emergenziale che in Sicilia è sinonimo di normalità.
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