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venerdì 16 settembre 2011

Puzza di elezioni o elezioni che puzzano?

Il 14 settembre scorso la giunta regionale guidata da Raffaeluzzo Lombardo (forse euforico per avere scansato un rinvio a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa) ha deciso che, avvicinandosi la scadenza del periodo di commissariamento del Comune di Furnari, 31 dicembre, va convocato un turno straordinario di elezioni per il 27 novembre prossimo per procedere (solo) all'elezione dei nuovi amministratori di Furnari.
In un paese che, come l'Italia, ha sempre vissuto di proroghe e rinvii, si decide di accelerare i tempi per il ritorno alla normalità nell'amministrazione della cosa pubblica.
Sacrosanto, il commissariamento è un fatto straordinario per la vita di una comunità, ma è anche sacrosanto chiedersi se, memori delle motivazioni che avevano spinto i commissari a chiedere una proroga del provvedimento (non erano state ancora rimosse le cause che hanno portato allo scioglimento degli organi amministrativi), il risanamento sia stato effettivamente raggiunto e se è stata dissipata l'ombra del condizionamento da parte della criminalità organizzata.
A questi dubbi si aggiungono anche alcune considerazioni di opportunità che forse avrebbero dovuto far riflettere maggiormente la giunta di Palazzo d'Orleans prima di affrettarsi a mandarci di nuovo al voto.
E mi riferisco alla questione di incandidabilità degli ex amministratori di Furnari.
Come sappiamo già, il 27 maggio scorso, il Tribunale di Barcellona P.G. decise di dichiarare incandidabile solo l'ex sindaco Lopes per i prossimi cinque turni elettorali. Liberi di ripresentartsi invece tutti gli altri, assessori, consiglieri di maggioranza e "surrogati" d'opposizione.
Ma per il procuratore capo della Procura della Repubblica di Barcellona P.G, Salvatore De Luca, sono incandidabili anche i 4 ex assessori e gli 11 ex consiglieri comunali, e pertanto ha presentato ricorso  alla Corte d'Appello di Messina sostenendo che non è stata consentita dal Tribunale la produzione documentale all’Avvocatura dello Stato a sostegno delle ragioni per le quali era stata chiesta l’incandidabilità e ciò nonostante la procedura non prevedesse termini perentori. 
Ricorso che sarà discusso l'11 novembre a pochissimi giorni (16) dall'annunciato turno elettorale.
Cosa succederà allora? Gli ex amministratori sub iudice si ricandideranno, e c'è da credere di sì visto che hanno tutti intenzione di resistere nel giudizio davanti alla Corte d'Appello? 
E se lo faranno e poi verranno dichiarati incandidabili?
Insomma si prospettano delle elezioni che potrebbero non concludersi il giorno 27, essendo molto probabili ulteriori strascichi giudiziari fra ricorsi e controricorsi.
Si prospettano dunque due mesi e mezzo di fuoco e una campagna elettorale al veleno, perchè qui a Furnari, come nel resto della nazione, la vecchia classe politica non deciderà mai che forse è giunto il momento di passare la mano e permettere a forze nuove e soprattutto non "compromesse" con il passato di mettersi a disposizione per il rilancio, innanzitutto morale, di questa comunità.

Ma Raffaele, che fretta c'era!
 
 

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