Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può, pertanto, considerarsi un prodotto editoriale, ai sensi della legge n. 62 del 7/03/2001

Si ricorda però che l’art. 21 della Costituzione recita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei responsabili."

martedì 10 dicembre 2019

L’eredità della discarica di Tirrenoambiente continua a pesare sulle tasche dei cittadini


Ulteriore intervento della Regione per arginare le criticità ambientali della discarica di Mazzarrà, stanziati altri 2.531.534,44 euro per impedire lo sversamento del percolato nel torrente

Con implacabile periodicità dobbiamo riportare la notizia di un nuovo intervento della Regione siciliana per arginare il grave rischio ambientale rappresentato dalla mancata messa in sicurezza della discarica di Mazzarrà Sant’Andrea e dalla dissestata situazione finanziaria “lamentata” del gestore della stessa, responsabile di questa e altre inadempienze.
Lo scorso 24 ottobre, nel corso di una riunione tra i vari enti preposti, tenuta presso il Dipartimento Acque e rifiuti, è emerso che “nel caso di scivolamento a valle del corpo rifiuti, i liquidi rilasciati dalla discarica possono raggiungere il letto del torrente con pericolo concreto per l’inquinamento della falda” (già nell’aprile del 2017 si verificò l’inquinamento delle acque del torrente Mazzarrà dovuto allo sversamento del percolato, ndr).
Di conseguenza, “vista la gravità della situazione in atto ed al fine di evitare problematiche ambientali e rischi per la pubblica incolumità”, al Dipartimento ritengono necessario realizzare tutta quella serie di interventi indicati dall’Ispra nella sua relazione redatta dopo il sopralluogo effettuato nel febbraio 2018.
Nello specifico si tratta di consolidare e/o ampliare il rilevato in terra rinforzata mediante paratie o altri interventi di efficacia analoga; abbattere il carico idraulico (rimuovere il percolato) all’interno del corpo della discarica; svuotare la vasca di raccolta e stoccaggio del percolato, situata in prossimità del rilevato in terra rinforzata al piede della discarica, posizionare dei teli in Hdpe su tutte le aree della discarica in maniera tale da garantire l’isolamento dei rifiuti dall’ambiente esterno e minimizzare le infiltrazioni d’acqua.
Successivamente, a seguito di un sopralluogo effettuato dal Genio civile di Messina, si è messo in evidenza che “l’eccessivo accumulo di rifiuti in altezza, ha determinato condizioni di instabilità particolarmente evidenti lungo il bordo sud-est della vasca costituito da un argine esistente realizzato in terre rinforzate. Il manifestarsi di eventi piovosi potrebbero influenzare le condizioni statiche della discarica, particolarmente gravose anche in considerazione della elevata sismicità della zona”.
“Si rende necessario – sottolinea il genio Civile – eseguire degli interventi urgenti per la messa in sicurezza, propedeutici alla realizzazione delle definitive opere per la chiusura e messa in sicurezza della discarica”.
Nella stessa nota del Genio civile del 230 ottobre, veniva evidenziato anche che “tale aggravamento potrebbe creare seri danni alla vasca di accumulo del percolato, posta al piede del rilevato, con conseguente grave danno ambientale nel caso di sversamento del liquido alle aree circostanti”.
Secondo il Genio civile, per la realizzazione di questi interventi occorrono 1.630.000 euro.
Intanto nella discarica di contrada Zuppà permangono le situazioni di criticità.
Infatti il commissario liquidatore della Tirrenoambiente ha comunicato, il 30 ottobre, che “a causa di un guasto elettrico, l’impianto di estrazione e combustione del biogas non risultava più funzionante. Inoltre, a causa di un guasto all’impianto pneumatico di estrazione del percolato l’emungimento dello stesso era stato ridotto ai soli pozzi dotati di sistema di sollevamento elettrico”.
Somme necessarie per la riparazione dei guasti – secondo il Liquidatore – 25.000 euro, alle quali si aggiungerebbero altri 200.000 euro per rimettere in esercizio l’impianto di trattamento di percolato presente sul sito come proposto dalla Tirrenoambiente.
Successivamente, il 26 novembre, la Tirrenoambiente facendo presente che “nel perdurare delle avverse condizioni metereologiche e in assenza di un proseguimento del servizio di prelievo, trasporto e smaltimento del percolato, sia le volumetrie di accumulo che quelle residue da smaltire potrebbero esaurirsi già nella prima decade di dicembre, causando gravi ripercussioni sulla pubblica salute e incolumità e sull'ambiente”, ha chiesto alla Regione altri 676.533,44 euro per garantire il servizio in di smaltimento del percolato per un periodo di circa sette mesi.
E quindi, ancora una volta, la Giunta regionale ha autorizzato l’ulteriore finanziamento dell'intervento sostitutivo di somma urgenza, in danno dei soggetti responsabili, per un importo complessivo di 2.531.534,44 euro, che si andranno a sommare ai quasi 5.000.000 di euro (vedi tabella) deliberati nel corso di questi ultimi anni e che dovrebbero, un giorno, essere restituiti alla collettività da Tirrenoambiente e Comune di Mazzarrà.

Nessun commento:

Posta un commento