Ulteriore intervento della
Regione per arginare le criticità ambientali della discarica di Mazzarrà,
stanziati altri 2.531.534,44 euro per impedire lo sversamento del percolato nel
torrente
Con implacabile periodicità dobbiamo riportare la notizia di
un nuovo intervento della Regione siciliana per arginare il grave rischio
ambientale rappresentato dalla mancata messa in sicurezza della discarica di
Mazzarrà Sant’Andrea e dalla dissestata situazione finanziaria “lamentata” del
gestore della stessa, responsabile di questa e altre inadempienze.
Lo scorso 24 ottobre, nel corso di una riunione tra i vari
enti preposti, tenuta presso il Dipartimento Acque e rifiuti, è emerso che “nel
caso di scivolamento a valle del corpo rifiuti, i liquidi rilasciati dalla
discarica possono raggiungere il letto del torrente con pericolo concreto per l’inquinamento
della falda” (già nell’aprile del 2017 si verificò l’inquinamento delle acque
del torrente Mazzarrà dovuto allo sversamento del percolato, ndr).
Di conseguenza, “vista la gravità della situazione in atto
ed al fine di evitare problematiche ambientali e rischi per la pubblica
incolumità”, al Dipartimento ritengono necessario realizzare tutta quella serie
di interventi indicati dall’Ispra nella sua relazione redatta dopo il
sopralluogo effettuato nel febbraio 2018.
Nello specifico si tratta di consolidare e/o ampliare il
rilevato in terra rinforzata mediante paratie o altri interventi di efficacia
analoga; abbattere il carico idraulico (rimuovere il percolato) all’interno del
corpo della discarica; svuotare la vasca di raccolta e stoccaggio del
percolato, situata in prossimità del rilevato in terra rinforzata al piede
della discarica, posizionare dei teli in Hdpe su tutte le aree della discarica
in maniera tale da garantire l’isolamento dei rifiuti dall’ambiente esterno e
minimizzare le infiltrazioni d’acqua.
Successivamente, a seguito di un sopralluogo effettuato dal
Genio civile di Messina, si è messo in evidenza che “l’eccessivo accumulo di
rifiuti in altezza, ha determinato condizioni di instabilità particolarmente
evidenti lungo il bordo sud-est della vasca costituito da un argine esistente
realizzato in terre rinforzate. Il manifestarsi di eventi piovosi potrebbero
influenzare le condizioni statiche della discarica, particolarmente gravose
anche in considerazione della elevata sismicità della zona”.
“Si rende necessario – sottolinea il genio Civile – eseguire
degli interventi urgenti per la messa in sicurezza, propedeutici alla
realizzazione delle definitive opere per la chiusura e messa in sicurezza della
discarica”.
Nella stessa nota del Genio civile del 230 ottobre, veniva
evidenziato anche che “tale aggravamento potrebbe creare seri danni alla vasca
di accumulo del percolato, posta al piede del rilevato, con conseguente grave
danno ambientale nel caso di sversamento del liquido alle aree circostanti”.
Secondo il Genio civile, per la realizzazione di questi interventi
occorrono 1.630.000 euro.
Intanto nella discarica di contrada Zuppà permangono le
situazioni di criticità.
Infatti il commissario liquidatore della Tirrenoambiente ha
comunicato, il 30 ottobre, che “a causa di un guasto elettrico, l’impianto di
estrazione e combustione del biogas non risultava più funzionante. Inoltre, a
causa di un guasto all’impianto pneumatico di estrazione del percolato l’emungimento
dello stesso era stato ridotto ai soli pozzi dotati di sistema di sollevamento
elettrico”.
Somme necessarie per la riparazione dei guasti – secondo il
Liquidatore – 25.000 euro, alle quali si aggiungerebbero altri 200.000 euro per
rimettere in esercizio l’impianto di trattamento di percolato presente sul sito
come proposto dalla Tirrenoambiente.
Successivamente, il 26 novembre, la Tirrenoambiente facendo
presente che “nel perdurare delle avverse condizioni metereologiche e in assenza
di un proseguimento del servizio di prelievo, trasporto e smaltimento del
percolato, sia le volumetrie di accumulo che quelle residue da smaltire potrebbero
esaurirsi già nella prima decade di dicembre, causando gravi ripercussioni
sulla pubblica salute e incolumità e sull'ambiente”, ha chiesto alla Regione
altri 676.533,44 euro per garantire il servizio in di smaltimento del percolato
per un periodo di circa sette mesi.
E quindi, ancora una volta, la Giunta regionale ha
autorizzato l’ulteriore finanziamento dell'intervento sostitutivo di somma
urgenza, in danno dei soggetti responsabili, per un importo complessivo di 2.531.534,44
euro, che si andranno a sommare ai quasi 5.000.000 di euro (vedi tabella) deliberati
nel corso di questi ultimi anni e che dovrebbero, un giorno, essere restituiti
alla collettività da Tirrenoambiente e Comune di Mazzarrà.
Nessun commento:
Posta un commento