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mercoledì 29 ottobre 2014

L'Associazione "Rita Atria" sentita in Commissione antimafia nazionale

Ieri, nel corso della seconda giornata della missione in provincia di Messina della Commissione nazionale antimafia, presieduta dall’on. Rosy Bindi, si è tenuta l’audizione dell’Associazione antimafie “Rita Atria”. È la seconda volta che l’Associazione antimafie “Rita Atria” viene sentita dalla Commissione. Recentemente sono state recepite alcune proposte in tema di Testimoni di giustizia.
L’Associazione, quale osservatorio sociale sul territorio, ha evidenziato ai membri della commissione come da un’analisi sintetica delle ultime indagini condotte dalla Dda messinese sia emerso che in provincia di Messina, e con particolare riferimento alla zona tirrenica, le associazioni mafiose abbiano: perseguito l’obiettivo del controllo, pieno e incondizionato, del lucroso settore degli appalti pubblici interessandosi alle più grandi e rilevanti opere pubbliche (raddoppio della linea ferroviaria Messina-Palermo, completamento dell’autostrada Messina-Palermo, lavori di metanizzazione, realizzazione di alcuni parchi eolici), realizzate nell’ultimo quindicennio nella provincia di Messina e nei territori limitrofi; pesantemente infiltrato la gestione dei servizi di pubblica utilità; condizionato l’attività politico-amministrativa di alcuni comuni che, in almeno due casi (2005 e 2009), hanno portato allo scioglimento degli organi amministrativi.
Sulla scorta di quest’analisi l’Associazione ha segnalato alla commissione due casi emblematici del tema oggetto dell’audizione odierna, ovvero le infiltrazioni nella pubblica amministrazione e negli enti locali: la vicenda del parco commerciale di Barcellona Pozzo di Gotto (denunciate da un’inchiesta giornalistica di Antonio Mazzeo), in merito alla quale è stato presentato il 4 novembre 2011 un esposto – a firma di Associazione Antimafie “Rita Atria”, Associazione “Città Aperta” Barcellona P.G., Presidio “Rita Atria” Libera Milazzo-Barcellona – al Prefetto di Messina e al Procuratore capo di Barcellona Pozzo di Gotto cui è seguito l’apertura di un procedimento penale presso il Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto; l’interesse della famiglia barcellonese circa gli esiti delle amministrative del maggio 2007 presso i comuni di Furnari, Mazzarrà Sant’Andrea e Novara di Sicilia, l’imposizione di trasporti e forniture in numerosi appalti pubblici del comprensorio barcellonese e nella gestione del settore delle discariche di Mazzarrà Sant’Andrea e Tripi.

Nel corso dell’audizione, oltre a rispondere alle domande dei deputati sulla gestione del sistema di smaltimento dei rifiuti in Sicilia, l’Associazione ha avanzato anche una serie di proposte – alcune delle quali peraltro già contenute nella Relazione Roberto Garofoli “Per una moderna politica antimafia” – relative a: infiltrazione mafiosa negli enti locali (ampliare l’incandidabilità e il novero degli enti nei cui confronti possano essere effettuati i controlli sulle infiltrazioni mafiose, con esplicita previsione delle società partecipate o dei consorzi pubblici anche a partecipazione privata), collaboratori di giustizia (introduzione di correttivi al fine del superamento della rigida previsione del termine massimo entro il quale il collaboratore deve rendere le sue dichiarazioni), confisca e destinazione a fini sociali (cooperative di giovani lavoratori) dei beni mafiosi o frutto di corruzione o di evasione fiscale, per rendere più incisiva la lotta alla criminalità organizzata e per agire con più efficacia sul campo della prevenzione.

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