Ieri, nel corso della
seconda giornata della missione in provincia di Messina della Commissione
nazionale antimafia, presieduta dall’on. Rosy Bindi, si è tenuta l’audizione
dell’Associazione antimafie “Rita Atria”. È la seconda volta che l’Associazione
antimafie “Rita Atria” viene sentita dalla Commissione. Recentemente sono state
recepite alcune proposte in tema di Testimoni di giustizia.
L’Associazione, quale
osservatorio sociale sul territorio, ha evidenziato ai membri della commissione
come da un’analisi sintetica delle ultime indagini condotte dalla Dda messinese
sia emerso che in provincia di Messina, e con particolare riferimento alla zona
tirrenica, le associazioni mafiose abbiano: perseguito l’obiettivo del
controllo, pieno e incondizionato, del lucroso settore degli appalti pubblici
interessandosi alle più grandi e rilevanti opere pubbliche (raddoppio della
linea ferroviaria Messina-Palermo, completamento dell’autostrada
Messina-Palermo, lavori di metanizzazione, realizzazione di alcuni parchi
eolici), realizzate nell’ultimo quindicennio nella provincia di Messina e nei
territori limitrofi; pesantemente infiltrato la gestione dei servizi di
pubblica utilità; condizionato l’attività politico-amministrativa di alcuni
comuni che, in almeno due casi (2005 e 2009), hanno portato allo scioglimento
degli organi amministrativi.
Sulla scorta di
quest’analisi l’Associazione ha segnalato alla commissione due casi emblematici
del tema oggetto dell’audizione odierna, ovvero le infiltrazioni nella pubblica
amministrazione e negli enti locali: la vicenda del parco commerciale di
Barcellona Pozzo di Gotto (denunciate da un’inchiesta giornalistica di Antonio
Mazzeo), in merito alla quale è stato presentato il 4 novembre 2011 un esposto
– a firma di Associazione Antimafie “Rita Atria”, Associazione “Città Aperta”
Barcellona P.G., Presidio “Rita Atria” Libera Milazzo-Barcellona – al Prefetto
di Messina e al Procuratore capo di Barcellona Pozzo di Gotto cui è seguito
l’apertura di un procedimento penale presso il Tribunale di Barcellona Pozzo di
Gotto; l’interesse della famiglia barcellonese circa gli esiti delle
amministrative del maggio 2007 presso i comuni di Furnari, Mazzarrà Sant’Andrea
e Novara di Sicilia, l’imposizione di trasporti e forniture in numerosi appalti
pubblici del comprensorio barcellonese e nella gestione del settore delle
discariche di Mazzarrà Sant’Andrea e Tripi.
Nel corso dell’audizione,
oltre a rispondere alle domande dei deputati sulla gestione del sistema di
smaltimento dei rifiuti in Sicilia, l’Associazione ha avanzato anche una serie
di proposte – alcune delle quali peraltro già contenute nella Relazione Roberto
Garofoli “Per una moderna politica antimafia” – relative a: infiltrazione
mafiosa negli enti locali (ampliare l’incandidabilità e il novero degli enti
nei cui confronti possano essere effettuati i controlli sulle infiltrazioni
mafiose, con esplicita previsione delle società partecipate o dei consorzi
pubblici anche a partecipazione privata), collaboratori di giustizia
(introduzione di correttivi al fine del superamento della rigida previsione del
termine massimo entro il quale il collaboratore deve rendere le sue dichiarazioni),
confisca e destinazione a fini sociali (cooperative di giovani lavoratori) dei
beni mafiosi o frutto di corruzione o di evasione fiscale, per rendere più
incisiva la lotta alla criminalità organizzata e per agire con più efficacia
sul campo della prevenzione.
Terrible histoire que celle de Rita.
RispondiElimina