La Commissione Europea più volte è intervenuta sulle
problematiche relative alla gestione dei rifiuti in Italia. Infatti, nella
procedura d'infrazione 2003/2077, avviata contro la Repubblica Italiana,
nell'aprile 2013 la Commissione europea ha adito la Corte di giustizia UE
(causa C-196/13) in quanto su tutto il territorio italiano vi sono numerose
discariche irregolari (compresa quella di contrada Zuppà), per le quali le
Autorità italiane non hanno eseguito le necessarie attività di ripristino o
bonifica. Tale causa è attualmente pendente innanzi alla Corte.
La Commissione continua a seguire da vicino la situazione
relativa alla gestione dei rifiuti in Italia, ivi compreso in Sicilia, al fine
di ottenere una soluzione strutturale del problema, che consenta una corretta
applicazione della normativa dell'Unione europea a tutela dell'ambiente e della
salute dei cittadini.
Nello specifico caso di Mazzarrà Sant’Andrea, la
Commissione, considerato che le autorità amministrative e giudiziarie italiane,
ivi compreso il NOE, sembrerebbero essere già intervenute sulla discarica
messinese, ricorda tuttavia che essa non è competente per condurre ispezioni
sul posto negli Stati membri, al fine di verificare il rispetto della normativa
europea in materia ambientale. Gli Stati membri hanno l'obbligo di recepire nel
diritto nazionale tale normativa europea, ed è quindi la normativa nazionale
che si applica alle situazioni concrete (nello specifico sempre Mazzarrà);
successivamente, le autorità nazionali competenti hanno la responsabilità di garantire
l'adeguata applicazione delle disposizioni nazionali, che recepiscono la normativa
ambientale europea.
Essendo quindi posto a carico delle Autorità degli Stati
Membri l'obbligo di assicurare il rispetto del diritto dell'Unione europea, solo
le amministrazioni e i giudici nazionali hanno il potere di rivolgere
ingiunzioni o di disporre l'annullamento di atti (ad esempio un’autorizzazione
integrata ambientale) di autorità degli Stati membri, mentre le sentenze della
Corte di giustizia dell'Unione europea possono solo accertare l'esistenza di
una violazione del diritto UE, accertamento in seguito al quale spetta sempre
allo Stato membro adottare i provvedimenti necessari per conformarsi alla
sentenza e porre fine alla violazione accertata.
Alla luce di quando afferma la Commissione, la responsabilità dell'azione concreta sulla discarica è in mano alle nostre istituzioni, Regione in primis, sarà il caso di ricordarselo il prossimo 29 settembre allorquando verrà presa la decisione definitiva sulla sorte di contrada Zuppà (e di circa tremila cittadini italiani).
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