«Nella discarica di Mazzarrà
Sant'Andrea sono stati ritrovati scheletri umani, pare resti di
cadaveri risalenti a pochi anni fa. Non posso dire altro perché la
questione è oggetto di un'indagine sia da parte della Commissione,
che accerterà le responsabilità politiche, sia da parte della
magistratura». Lo ha rivelato il presidente della commissione
Antimafia all'Ars, Nello Musumeci, nel corso della presentazione, a
Palazzo dei Normanni, a Palermo, del disegno di legge sul codice
etico, rendendo noto il contenuto dell'audizione del sindaco dell'ex
città dei vivai, Salvatore Bucalo, avvenuta nelle scorse settimane.
La vicenda era già emersa nel gennaio
2011. Ora ci sarebbe un nuovo pentito di Barcellona Pozzo di Gotto,
Carmelo D’amico, ex capo dell’ala militare della famiglia
barcellonese, che sta indicando nuovi siti dove sarebbero state
sepolte persone vittime di lupara bianca.
Dalla società che gestisce il sito
arriva una secca smentita. «La discarica di Mazzarrà Sant'Andrea»
puntualizza in un comunicato che «non è stata mai interessata, sia
nel passato nè tantomeno oggi, a operazione di ricerche di questo
tipo». «La discarica gestita dalla società Tirrenoambiente», si
legge ancora, «è in piena attività» e conferma «la totale
estraneità» ai fatti citati da Musumeci.
La Commissione ha già messo insieme
una relazione di oltre 2000 pagine che intende trasmettere alla
procura della Repubblica perché ritiene che, ossa umane a parte, si
ravvisino una lunga serie di reati. «Tra poche settimane ne
trasmetteremo una prima parte alla magistratura – dice Musumeci –
stanno emergendo una serie di eventi che riguardano alcuni dirigenti,
che hanno assunto volontariamente un ruolo marginale minimizzando la
portata delle proprie responsabilità ma che, invece, hanno ben
celato un ruolo di peso raccontatoci con dovizia di particolari dalle
persone audite».
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