Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può, pertanto, considerarsi un prodotto editoriale, ai sensi della legge n. 62 del 7/03/2001

Si ricorda però che l’art. 21 della Costituzione recita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei responsabili."

giovedì 19 giugno 2014

La Commissione regionale antimafia indaga sulla gestione delle discariche siciliane

“Dalle audizioni finora avute emergerebbe una condotta omissiva e commissiva da parte della pubblica amministrazione regionale e di qualche autorità prefettizia finalizzata a favorire i soggetti privati a scapito dell’interesse pubblico”.
A dirlo il presidente della Commissione Antimafia, Nello Musumeci dopo aver ricevuto il sindaco di Misterbianco Nino Di Guardo e altri amministratori dei comuni in cui si trovano le discariche private.
A parlare di “Gravi criticità e difformità rispetto alla normativa vigente in materia ambientale” era stata anche la Commissione di verifica istituita dall’ex assessore regionale dell’Energia Nicolò Marino e faceva riferimento alla vecchia discarica gestita dalla ditta ‘Oikos’ in territorio di Motta Sant’Anastasia e a ridosso del Comune di Misterbianco.
Più di 100 pagine che nel dettaglio avevano analizzato tutto l’iter autorizzativo sia della discarica non più in attività, di contrada Tiritì, sia di quella operativa di contrada ‘Valanghe d’inverno’, entrambe a Motta Sant’Anastasia.
Di Guardo ha portato in commissione proprio la relazione stilata dall’ex assessore Marino, ribadendo le posizioni più volte espresse sulla questione discarica.
“Avvalendomi della relazione dell’allora assessore Nicolò Marino – ha detto il sindaco Di Guardo – che ha esaminato le procedure seguite negli anni per il rilascio delle concessioni delle discariche, oggi in commissione Antimafia ho ribadito la mia posizione. Sono state riscontrate una serie di anomalie e di irregolarità rispetto ad esempio alla questione della vecchia discarica di Tiritì e di quella nuova Valanghe d’inverno e mi chiedo come ancora nessuno abbia gridato allo scandalo”.
“La vecchia discarica dal 1996 non è più legittima – ha aggiunto Di Guardo – perché senza autorizzazione, è andata avanti ed è sopravvissuta senza che nessuno si accorgesse di nulla e ha continuato ad abbancare milioni di metri cubi di rifiuti nella totale illegittimità.
Di Guardo è stato uno dei promotori della battaglia a difesa dell’assessore Nicolò Marino, con un sit in sotto la sede del Comune di Misterbianco.
“Ecco perché io mi chiedo e mi sono chiesto, forse per questo l’assessore Marino è stato destituito dal suo incarico? Proprio perché ha avuto il coraggio di lavorare su un terreno particolarmente interessante? E invece non è rimasto al suo posto con grave nocumento della legalità di questi territori che stavano incominciando a sperare?”.
“C’è un’altra questione da non sottovalutare che riguarda l’ampliamento di Valanghe d’inverno. I titolari dicono che non c’è alcuna normativa che fissa le distanze delle discariche dai centri abitati. Quando invece la Commissione dice che non è vero. Già nel 2002, il Piano di rifiuti regionale fissava le distanze a due chilometri da scuole e ospedali, quando l’autorizzazione all’ampliamento è successiva, risale al 2009”.
“Quello che adesso chiederemo – ha concluso Di Guardo – è l’annullamento del decreto di ampliamento di ‘Valanghe d’inverno’, perché siamo difronte ad un’assoluta forma di illegittimità e nei prossimi giorni convocherò un consiglio comunale straordinario con una richiesta che spero sosterranno anche il Comune di Motta e i comitati ‘No Discarica’.
I lavori della commissione sono proseguiti con l’audizione di Maria Giuseppa Bruno, sindaco di Siculiana, in provincia di Agrigento, uno dei comuni in cui si trova una delle tre discariche gestite da privati, e oggi è stato il turno di Salvatore Bucolo, sindaco di Mazzarrà sant'Andrea.
Bucolo ha risposto alle domande rivolte dal presidente Musumeci e dai deputati-commissari, in relazione ai rapporti tra i soggetti pubblici e privati all’interno della società che gestisce Tirreno Ambiente, alla cessione di quote ad altri Comuni, ai benefìci che ricadrebbero sul territorio ed al contesto politico e sociale. 
“C’è un gruppo che ha interessi forti sul mio territorio. E per averlo contrastato ho anche subìto minacce”, ha dichiarato Bucolo alla Commissione. Al sindaco di Mazzarrà Sant’Andrea è stato chiesto pure quale rapporto di collaborazione abbia avuto negli ultimi anni con l’assessorato all’Ambiente della Regione in relazione alle problematiche legate alla discarica ricadente nel suo territorio comunale. “Malgrado le mie sollecitazioni – avrebbe risposto Bucolo – dalla Regione non ho mai avuto risposte”. Sull’esito dell’audizione, il presidente dell’Antimafia Musumeci mantiene il riserbo. “Il contesto che ci ha rassegnato il sindaco – si è limitato a dire – appare utile e ricco di particolari, ai fini della nostra indagine. Non escludiamo per le prossime settimane di convocare anche l’amministratore delegato di Tirreno Ambiente. Potrebbe fornirci ulteriori particolari”.

Nessun commento:

Posta un commento