“Dalle audizioni finora avute
emergerebbe una condotta omissiva e commissiva da parte della
pubblica amministrazione regionale e di qualche autorità prefettizia
finalizzata a favorire i soggetti privati a scapito dell’interesse
pubblico”.
A dirlo il presidente della Commissione Antimafia, Nello Musumeci dopo aver ricevuto il sindaco di Misterbianco Nino Di
Guardo e altri amministratori dei comuni in cui si trovano le
discariche private.
A parlare di “Gravi criticità e difformità rispetto
alla normativa vigente in materia ambientale” era stata anche la
Commissione di verifica istituita dall’ex assessore regionale
dell’Energia Nicolò Marino e faceva riferimento alla vecchia
discarica gestita dalla ditta ‘Oikos’ in territorio di Motta
Sant’Anastasia e a ridosso del Comune di Misterbianco.
Più di 100 pagine che nel dettaglio
avevano analizzato tutto l’iter autorizzativo sia della discarica
non più in attività, di contrada Tiritì, sia di quella operativa
di contrada ‘Valanghe d’inverno’, entrambe a Motta
Sant’Anastasia.
Di Guardo ha portato in commissione
proprio la relazione stilata dall’ex assessore Marino, ribadendo le
posizioni più volte espresse sulla questione discarica.
“Avvalendomi della relazione
dell’allora assessore Nicolò Marino – ha detto il sindaco Di
Guardo – che ha esaminato le procedure seguite negli anni per il
rilascio delle concessioni delle discariche, oggi in commissione
Antimafia ho ribadito la mia posizione. Sono state riscontrate una
serie di anomalie e di irregolarità rispetto ad esempio alla
questione della vecchia discarica di Tiritì e di quella nuova
Valanghe d’inverno e mi chiedo come ancora nessuno abbia gridato
allo scandalo”.
“La vecchia discarica dal 1996 non è
più legittima – ha aggiunto Di Guardo – perché senza
autorizzazione, è andata avanti ed è sopravvissuta senza che
nessuno si accorgesse di nulla e ha continuato ad abbancare milioni
di metri cubi di rifiuti nella totale illegittimità.
Di Guardo è stato uno dei promotori
della battaglia a difesa dell’assessore Nicolò Marino, con un sit
in sotto la sede del Comune di Misterbianco.
“Ecco perché io mi chiedo e mi sono
chiesto, forse per questo l’assessore Marino è stato destituito
dal suo incarico? Proprio perché ha avuto il coraggio di lavorare su
un terreno particolarmente interessante? E invece non è rimasto al
suo posto con grave nocumento della legalità di questi territori che
stavano incominciando a sperare?”.
“C’è un’altra questione da non
sottovalutare che riguarda l’ampliamento di Valanghe d’inverno. I
titolari dicono che non c’è alcuna normativa che fissa le distanze
delle discariche dai centri abitati. Quando invece la Commissione
dice che non è vero. Già nel 2002, il Piano di rifiuti regionale
fissava le distanze a due chilometri da scuole e ospedali, quando
l’autorizzazione all’ampliamento è successiva, risale al 2009”.
“Quello che adesso chiederemo – ha
concluso Di Guardo – è l’annullamento del decreto di ampliamento
di ‘Valanghe d’inverno’, perché siamo difronte ad un’assoluta
forma di illegittimità e nei prossimi giorni convocherò un
consiglio comunale straordinario con una richiesta che spero
sosterranno anche il Comune di Motta e i comitati ‘No Discarica’.
I lavori della commissione sono
proseguiti con l’audizione di Maria Giuseppa Bruno, sindaco di
Siculiana, in provincia di Agrigento, uno dei comuni in cui si trova
una delle tre discariche gestite da privati, e oggi è stato il turno di Salvatore Bucolo, sindaco di Mazzarrà sant'Andrea.
Bucolo ha risposto alle domande rivolte dal presidente Musumeci e dai deputati-commissari, in
relazione ai rapporti tra i soggetti pubblici e privati all’interno
della società che gestisce Tirreno Ambiente, alla cessione di quote
ad altri Comuni, ai benefìci che ricadrebbero sul territorio ed al
contesto politico e sociale.
“C’è un gruppo che ha interessi
forti sul mio territorio. E per averlo contrastato ho anche subìto
minacce”, ha dichiarato Bucolo alla Commissione. Al sindaco di Mazzarrà Sant’Andrea è
stato chiesto pure quale rapporto di collaborazione abbia avuto negli
ultimi anni con l’assessorato all’Ambiente della Regione in
relazione alle problematiche legate alla discarica ricadente nel suo
territorio comunale. “Malgrado le mie sollecitazioni – avrebbe
risposto Bucolo – dalla Regione non ho mai avuto risposte”.
Sull’esito dell’audizione, il presidente dell’Antimafia
Musumeci mantiene il riserbo. “Il contesto che ci ha rassegnato il
sindaco – si è limitato a dire – appare utile e ricco di
particolari, ai fini della nostra indagine. Non escludiamo per le
prossime settimane di convocare anche l’amministratore delegato di
Tirreno Ambiente. Potrebbe fornirci ulteriori particolari”.
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