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martedì 27 maggio 2014

Cosa bruceranno?

Uno studio, dell'Istituto internazionale per l'analisi strategica della sostenibilità (International Institute for Sustainability Analysis and Strategy - IINAS) un'organizzazione indipendente di ricerca interdisciplinare con sede a Darmstadt, dell'Istituto forestale europeo e del Joanneum Research, uno dei più grandi centri di ricerca scientifica dell'Austria, rivela che la domanda di legname sarà sicuramente superiore alla quantità che si può reperire, in condizioni sicure e sostenibili, dalle foreste europee. Le attuali politiche potrebbero portare al limite della sostenibilità la situazione forestale europea, bisognerebbe attuare dei piani di recupero del legname e di raccolta degli scarti industriali, cosa che potrebbe risultare molto difficile senza incentivi specifici.
La domanda di biomasse sarebbe quindi superiore alla reale disponibilità, sia per quanto riguarda i boschi, sia per quanto riguarda i terreni coltivabili, domanda che non potrà pertanto essere soddisfatta mediante un utilizzo sostenibile delle foreste.
Da noi che abbiamo una scarsa produzione di biomasse legnose, e per di più a costi elevati, questo dovrebbe porci l'interrogativo su cosa realmente potrebbero bruciare nel proponendo impianto a biomasse della Comet Bio srl.
Si ricorda che per la Direttiva Europea 2009/28/CE si intende per biomassa «la frazione biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui di origine biologica provenienti dall’agricoltura (comprendente sostanze vegetali e animali), dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, comprese la pesca e l’acquacoltura, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani».
Affinché l'impianto sia conveniente deve fare economia di scala, ovvero deve fare un minimo energia l'anno. Il che significa che deve bruciare molto combustibile, poiché «è stato stimato che per ogni centrale occorrono 5000 viaggi di camion all’anno, concentrati nel periodo estivo, per trasportare il materiale che serve ad alimentarle», già dobbiamo mettere in conto l’impatto ambientale rappresentato dal solo trasporto del combustibile. Ma c’è di più, uno studio, dell'Istituto internazionale per l'analisi strategica della sostenibilità, un'organizzazione indipendente di ricerca interdisciplinare, rivela che la domanda di legname sarà sicuramente superiore alla quantità che si può reperire, in condizioni sicure e sostenibili, dalle foreste europee. Da noi che abbiamo una scarsa produzione di biomasse legnose, e per di più a costi elevati, l’impianto produrrà profitti certi solo se riesce a trattare "combustibile" per il quale è chi conferisce all'impianto a dover pagare, e questa condizione si avvera solo se l'impianto può bruciare rifiuti.
Tra le attività contemplate nell'oggetto sociale della Comet risultano: raccolta rifiuti non pericolosi, con particolare riguardo a biomasse e materiali riciclabili, trattamento e smaltimento di altri rifiuti non pericolosi; recupero e preparazione per il riciclaggio dei rifiuti solidi urbani industriali e biomasse. 

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