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martedì 22 luglio 2025

Il ricorso al Cga sul polo impiantistico di Zuppà, respinta in parte la sospensiva

Aula udienze Cgars
Accolta la sospensiva ai soli fini della sollecita fissazione dell’udienza pubblica per la trattazione della causa nel merito, ferma restando l’efficacia della sentenza impugnata

Resta ferma, in attesa che il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana si esprima nel merito, l’efficacia della sentenza del Tribunale amministrativo regionale di Catania che a gennaio aveva respinto i ricorsi presentati da Biowaste e Srr Messina-Provincia per l’annullamento del decreto (febbraio 2024) dell’assessorato regionale al Territorio e ambiente che, in autotutela, aveva annullato la precedente (ottobre 2022) valutazione di impatto ambientale (Via) positiva per il progetto del megapolo impiantistico dei rifiuti in contrada Zuppà, esprimendo giudizio positivo solo ed esclusivamente per il revamping degli impianti per il trattamento del percolato e del biogas prodotti dalla discarica chiusa nel 2014 (per revoca delle autorizzazioni regionali) in quanto funzionali ed essenziali alla sua bonifica e chiusura definitiva, ferma al palo dal novembre del 2014. La decisione di revocare la Via era stata determinata da gravi carenze documentali nel progetto di Srr, nel particolare la mancanza di uno studio idrogeologico completo e approfondito dell’area che escluda l’interferenza dei nuovi impianti con la falda sottostante.

Nell’appellarsi (a giugno) alla sentenza del Tar, Biowaste aveva chiesto la sospensione dell’efficacia della stessa, ma il Cgars ha ritenuto che «le esigenze cautelari prospettate dall’appellante possono essere adeguatamente soddisfatte con la sollecita fissazione dell’udienza pubblica per la trattazione della causa nel merito, ai sensi dell’art. 55, comma 10, c.p.a., ferma restando l’efficacia della sentenza impugnata».

Con separato decreto il Presidente del Cgars fisserà la data dell’udienza di merito.

Per quanto riguarda l’iter per il cosiddetto miniPaur (revamping) si è registrata una battuta d’arresto dovuta alla posizione assunta dal Dipartimento acque e rifiuti (soggetto attuatore della bonifica con i fondi Pnrr, 32 milioni), che nel corso della conferenza dei servizi del 4 luglio, ha chiesto sostanzialmente la caducazione della procedura in quanto ritiene che la riattivazione degli impianti vada accorpata al progetto di bonifica. Posizione non condivisa dal Dipartimento ambiente che riconvocherà a breve la conferenza dei servizi per la conclusione dell’iter.

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