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domenica 24 febbraio 2013

Fattore X


C’è un “fattore x” pronto ad esplodere in quasi tutte le discariche italiane, è il “tal quale”, cioè la munnizza così come viene depositata nei cassonetti da parte di chi non effettua nessuna separazione alla fonte. Indifferenziata, tanto per capirci, e illegale quando viene scaricata direttamente negli invasi.
Perché illegale? Anche se molti non lo sanno, o fingono di non saperlo – istituzioni preposte in primis –, quello che finisce nelle discariche in quasi tutte le regioni italiane – salvo rarissime eccezioni – è tal quale che contamina gli ecosistemi (aria, acqua, suolo, ecc.) e avvelena la popolazione, così violando la principale legge sulla gestione dei rifiuti in vigore dal 2003, che aveva all’epoca recepito le severe direttive comunitarie.
La norma che prevede l’obbligo di un adeguato trattamento dei rifiuti prima di finire negli invasi di fatto è stata sistematicamente aggirata utilizzando dei semplici – ed economici – sistemi di triturazione.
I sacchetti vengono cioè sminuzzati, ma se tu prendi il tal quale e lo trituri, senza aver separato la frazione organica da quella secca, nel rifiuto resta la stessa quantità di frazione organica e questo contravviene all’indirizzo comunitario tant’è che l’Europa ha avviato ben due procedure d’infrazione con prevedibili multe milionarie. Procedure ritenute talmente delicate da negare ogni informazione agli organi d’informazione, rifiutando ufficialmente le richieste di accesso agli atti.
In un comunicato stampa diffuso lo scorso anno – unico documento pubblico sull’infrazione avviata dagli uffici di Bruxelles nel 2011 sul caso Lazio – si leggeva che «Secondo la Commissione, il fatto di sminuzzare o frantumare rifiuti indifferenziati prima di interrarli non è sufficiente in quanto occorre un trattamento meccanico-biologico dei rifiuti per stabilizzarne il contenuto organico, processo atto a ridurre il possibile inquinamento. La Commissione si preoccupa del fatto che non tutti i rifiuti che vengono interrati nelle discariche abbiano subito il prescritto trattamento meccanico-biologico».
Ma non è solo il Lazio, ci sono centinaia di impianti in tutta Italia che oggi trattano il tal quale in discarica, compresa Mazzarrà, la seconda discarica della Sicilia che – da anni – accoglie centinaia di camion di rifiuti che finiscono in discarica senza il trattamento previsto dalle leggi comunitarie e italiane, utilizzando ancora oggi la semplice triturazione ritenuta inadeguata dalla commissione europea.

1 commento:

  1. Nel nostro territorio non servono altre discariche, anzi si dovrebbe procedere con maggiori controlli su quelle già presenti, per evitare situazioni assai pericolose per la salute dei cittadini.
    www.fgsrottami.it

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