Il leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, riprendendo la recente inchiesta giornalistica pubblicata dalla rivista I Siciliani giovani nel mese di agosto 2012 ed intitolata “Falcone colonia di mafia tra Tindari e Barcellona” a firma del giornalista Antonio Mazzeo, ha presentato
un’interrogazione al Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Monti,
al Ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, e al Ministro della
Giustizia, Paolo Severino,
per chiedere un accesso prefettizio presso il Comune di Falcone, in
provincia di Messina, per verificare se, a seguito delle dichiarazioni
dei collaboratori di giustizia, ricorrano pericoli d’infiltrazione di
tipo mafioso nei servizi del Comune. “Appare grave - scrive Di Pietro
nell’atto ispettivo - l’intreccio di responsabilità tra amministratori
locali, funzionari e personaggi in odor di mafia che, predisponendo in
apparente sinergia atti amministrativi, hanno concorso ad azionare un
meccanismo che ha stravolto la buona amministrazione del Comune di
Falcone e, contestualmente, consentito di liberare fiumi di denaro
attraverso la realizzazione di opere non soggette ad alcun sistema di
gara d’appalto e finanziabili con la pratica della discrezionalità”.
Nell’interrogazione il presidente dell’IdV chiede inoltre al governo “se
la competente Procura della Repubblica abbia avviato sul punto le
opportune indagini” e “quali provvedimenti e iniziative intenda mettere
in atto per verificare e prevenire fenomeni d’infiltrazione di tipo
mafioso nei servizi e nell’attività amministrativa del Comune di
Falcone”.
Dobbiamo aspettarci una delibera di Giunta per querelare anche l'ex pm di Mani pulite?
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