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sabato 18 ottobre 2025

Bonifica di Zuppà, si attende l’approvazione del progetto e il bando di gara

La discarica di Zuppà
Le precisazioni del dipartimento regionale dell'Acqua e dei rifiuti in merito ai dati diffusi da alcuni organi di stampa sullo stato di attuazione del Pnrr in Sicilia

Per l’intervento di bonifica e messa in sicurezza definitiva della discarica dismessa per rifiuti urbani di contrada Zuppà, «è stato approvato nel luglio 2025 il piano di caratterizzazione e il progetto risulta essere ormai in fase di approvazione».

Ad affermarlo è il Dipartimento regionale Acque e rifiuti, soggetto attuatore per la realizzazione dell’intervento, finanziato con 32 milioni di euro del Pnrr, destinati ai siti orfani, in risposta ad un articolo di stampa pubblicato il 17 ottobre dal Giornale di Sicilia – Gazzetta del Sud, che evidenziava i ritardi della Regione nella spesa dei fondi Pnrr. Per tutti i progetti oggi si è speso solo il 26%, e la dead line di giugno 2026 si fa sempre più vicina.

Quindi dopo l’aggiornamento del progetto redatto dallo studio Ministeri (a seguito dei danni causati dall’incendio del 25 giugno 2024), e la sua validazione, ancora si attende che questo progetto venga approvato e venga bandita la gara. Miglior fortuna sta avendo l’intervento sulla discarica di Torretta a Bolognetta nel palermitano, finanziata sempre dal Pnrr – siti orfani (entrambe le discarica fanno parte dell’accordo quadro tra Ministero dell’ambiente e Regione, firmato il 31 gennaio). Per il sito palermitano, che ha a disposizione circa cinque milioni e mezzo, il progetto è stato approvato dal Dipartimento il 18 settembre scorso e le procedure per l’affidamento dei lavori sono state avviate il 22 settembre.

Risale invece al 10 settembre la liquidazione della somma di 80.109,40 euro alla società Athena S.r.l che era stata incaricata della verifica progettuale della progettazione esecutiva per Mazzarrà, più 17.624,07euro, in favore della Regione Siciliana, quale IVA da versare all’Erario. In precedenza sono stati acquisiti dal Dipartimento una relazione geotecnica, lo studio idrogeologico e un modello matematico delle acque superficiali e sotterranee e installazione di piezometri. Atti propedeutici al via dei lavori.

Il dipartimento dell’Acqua e dei rifiuti è inoltre soggetto attuatore, di altri tre progetti: la bonifica del suolo per il sito orfano denominato “SIN di Gela – Aree della Riserva naturale orientata Biviere di Gela Id 995”. Questo progetto ha un target ambientale che è stato raggiunto.

L'adduttore Castello “1° tronco dalla diga Castello alla diramazione Tavernola – progetto di completamento". Importo finanziato sul Pnrr 8.250.000 euro, di cui spesi 3.286.164,86 euro che a oggi risultano caricati interamente sul sistema informatico ReGis (avanzamento del 39,835%).

La diga Pietrarossa "Interventi per il completamento della diga". Il costo totale è pari a 82,2 milioni di euro di cui 60 milioni di euro a valere sulle risorse del Pnrr. A oggi l’avanzamento della spesa è di 40.366.299,58 euro, tuttavia su ReGis è stata caricata una spesa per complessivi 32.165.749,48 euro (avanzamento del 67,28%). Il dato su ReGis è in costante evoluzione poiché la struttura di supporto al commissario sta aggiornando i dati.

martedì 30 settembre 2025

Revocata l'Aia per il polo impiantistico di contrada Zuppà

Discarica di contrada Zuppà
Sfuma l'ipotesi del rilascio del "miniPaur" alla Srr Messina-Provincia, mentre tarda a partire la bonifica

Il Dipartimento regionale acque e rifiuti ha annullato, con il decreto 1343 del 25 settembre, l’autorizzazione integrata ambientale rilasciata nel 2023 per il progetto del polo impiantistico per il trattamento dei rifiuti che la Srr Messina-Provincia intendeva realizzare in contrada Zuppà, accanto alla discarica chiusa per revoca delle autorizzazioni nel 2014.
Una decisione attesa, visto l’esito negativo dell’ultima conferenza dei servizi (31 luglio) per il rilascio del Provvedimento autorizzatorio unico regionale per un progetto che era stato già ridimensionato (per gravi carenze documentali) alla sola riattivazione degli impianti di trattamento del percolato e del biogas, in quanto funzionali per la bonifica dell’ex sito di smaltimento.
Il Dipartimento aveva infatti chiarito in sede di conferenza come i due impianti dovevano essere «previsti e inseriti nel progetto della messa in sicurezza del sito», per il quali sono stati messi sul piatto ben 32 milioni di euro del Pnrr (con lo stesso Dipartimento soggetto attuatore), essendo strumentali per il trattamento del refluo proveniente dalla discarica e «solo per i fini della bonifica della stessa». Motivi per cui il Dipartimento riteneva che la procedura per il rilascio del Paur doveva «dichiararsi caducata». 

Una bonifica e messa in sicurezza definitiva che gli abitanti del territorio attorno alla discarica attendono da ben 12 anni. Le criticità ambientali del sito sono note da tempo, cristallizzate in molteplici relazioni dell’Istituto per la protezione ambientale e dell’Arpa Sicilia e finite sotto la lente della magistratura dando via ad un processo per disastro ambientale davanti al Tribunale di Messina. Una bomba ecologica, la cui pericolosità si è acuita drammaticamente dopo il rogo doloso che lo scorso anno ha devastato la maggior parte della discarica e distrutto tutti gli interventi “tampone” realizzati nel corso degli ultimi anni.

Tuttavia a 14 mesi dal rogo e a quasi un anno dalla dichiarazione dello stato di emergenza regionale, gli unici interventi di cui si ha contezza sono la progettazione di alcuni interventi emergenziali (ripristino del sistema di captazione del percolato e di alcune parti del capping), la prosecuzione dello smaltimento del percolato con i fondi stanziati ad hoc dalla Regione e la redazione delle indagini geologiche e chimico-fisiche. Studi commissionati anche dal soggetto attuatore, insieme all'aggiornamento e alla validazione della progettazione esecutiva. Attività propedeutiche alle procedure di affidamento, successiva consegna e realizzazione delle opere che, secondo il cronoprogramma stabilito dall’accordo quadro firmato il 31 gennaio tra Regione Sicilia e Ministero dell'Ambiente, con conclusione entro il 31 marzo 2026 (salvo proroghe).
Sui ritardi e sul rischio di revoca dei fondi, si interroga anche la politica nazionale con l’on. Maria Stefania Marino, deputata del Partito Democratico e componente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, che interroga il ministro dell'Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, chiedendo di conoscere quali «iniziative urgenti intenda adottare per garantire che i progetti previsti dal Pnrr per la bonifica della di- scarica di contrada Zuppà vengano completati nei tempi stabiliti». La parlamentare chiede, inoltre, se il ministro «non ritenga opportuno promuovere un tavolo di monitoraggio con Regione Siciliana, enti locali e commissari straordinari, così da assicurare un costante controllo sullo stato di avanzamento dei lavori e scongiurare ogni rischio di perdita delle risorse».

venerdì 29 agosto 2025

Indagine su Mazzarrà, Ismaele La Vardera chiede l’invio degli ispettori

Ismaele La Vardera
Il parlamentare di Controcorrente interroga e sollecita Schifani e l’assessore Messina

 

Sull’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Messina sulle attività illecite dell’ex boss pentito Melo Bisognano a Mazzarrà, intervine anche la politica regionale, con l’onorevole Ismaele La Vardera che in un’interrogazione ha chiesto alle istituzioni regionali di fare luce.

«La vicenda in corso, al di là degli sviluppi giudiziari, - scrive La Vardera - evidenzia una situazione che rischia di minare la credibilità delle istituzioni locali ed impone un’attenta vigilanza da parte della Regione».

Da qui l’atto ispettivo con cui il parlamentare e giornalista chiede di conoscere se il Presidente della Regione e l’assessore alle Autonomie locali «siano a conoscenza della grave vicenda che coinvolge l’Amministrazione comunale di Mazzarrà Sant’Andrea;

se l’assessorato regionale delle Autonomie locali e della Funzione pubblica non ritenga opportuno disporre con urgenza l’invio di ispettori presso il Comune di Mazzarrà Sant’Andrea, al fine di accertare la regolarità delle procedure amministrative e degli affidamenti di lavori pubblici negli anni oggetto di indagine;

se non ritengano necessario riferire all’ARS sulle iniziative che intendano adottare per prevenire e contrastare ogni tentativo di condizionamento mafioso o corruttivo nelle amministrazioni comunali».