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L'impianto di biogas da riattivare |
«In altri termini, le carenze documentali indicate al proponente dalla stessa Commissione Tecnica Specialistica, la quale – come osservato – aveva richiesto uno studio idrogeologico del sito (cfr. nota - prot. D.R.A. n. 83624 indata 16 novembre 2023), e quelle relative alle successive integrazioni proposte dall’istante, sia in termini di modello “preliminare” di andamento della falda (ritenuto insufficiente dalla stessa A.R.P.A. Sicilia con la menzionata nota in data 7 settembre 2023), sia in termini di modifica della soluzione progettuale finalizzata ad eliminare l’interferenza dei manufatti dell’impianto con la falda (risultata carente di tavola grafica e relazione tecnica), costituiscono fattori ostativi all’emissione del P.A.U.R., in virtù di quanto disposto dal citato art.27-bis, comma 5, del decreto legislativo n. 152/2006. Per quanto precede, il decreto n. 31/Gab in data 1 febbraio 2024 va ritenuto legittimo e i ricorsi avverso tale atto (n. 560/2024 e n. 563/2024 R.G.) devono essere respinti».
Questa, in sintesi, è il succo della sentenza resa dal Tar di Catania che, respingendo i ricorsi della Srr Messina-Provincia e Biowaste (società di progetto della multinazionale piemontese Asja Ambiente Italia), ha confermato la legittimità del decreto firmato dall’assessora regionale al Territorio e Ambiente Elena Pagana che aveva annullato la Valutazione di impatto ambientale positiva rilasciata nell’ottobre 2022, e esprimeva il giudizio positivo di compatibilità ambientale esclusivamente per la realizzazione degli interventi di revamping degli impianti di trattamento del percolato e di recupero energetico del biogas prodotti dalla confinante discarica di Contrada Zuppà, in quanto necessari alla sua definitiva messa in sicurezza. Confermata la validità del decreto di febbraio 2024, il Tar ha dichiarato improcedibile il ricorso presentato dal Comune di Furnari contro l’ormai inefficace decreto n. 244/Gab del 7 ottobre 2022.
A questo punto l'iter per il Paur, congelato a Palermo, in attesa della sentenza, potrà riprendere con la conferenza dei servizi finale convocata a giugno scorso dal Dipartimento ambiente che, prendendo atto della mancata trasmissione da parte della Srr del progetto aggiornato a quanto disposto dal nuovo decreto di Via, aveva ritenuto «che non sussistono motivi per l’ulteriore sospensione della Cds e di dover pertanto concludere il procedimento».
Gli aggiornamenti erano stati richiesti una prima volta il 21 febbraio e “sollecitati” l’11 aprile, «ricordando l’urgenza, più volte richiamata dagli organi di controllo, dalle amministrazioni competenti e dal Prefetto di Messina, della realizzazione degli interventi di revamping delle unità di trattamento del percolato e di recupero energetico del biogas esistenti, necessari e funzionali alla messa in sicurezza dell’adiacente discarica di contrada Zuppà e al superamento delle criticità ambientali connesse all’attuale stato della suddetta discarica».
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