«Altro che niente inceneritori: gli
impianti sono espressamente previsti nel nuovo documento trasmesso a
Roma».
È quanto dichiarato dai deputati
Cinquestelle in Europa, alla Camera e all’Ars, Ignazio Corrao,
Claudia Mannino e Giampiero Trizzino dopo le affermazioni arrivate
dall’assessorato regionale all’Energia, retto da Vania
Contrafatto, da dove, proprio ieri, in un servizio trasmesso dal
giornale radio Rai, asserivano che nel piano rifiuti non c’è
traccia di questi impianti.
Una affermazione che secondo i parlamentari sarebbe smentita dalle carte
che il governo siciliano ha inviato a Roma. L’aggiornamento del Piano rifiuti che la
Regione ha inviato al ministero prevederebbe infatti la
costruzione di ben sei inceneritori (a Catania, Palermo e Messina, uno
tra Ragusa e Siracusa, uno tra Agrigento e Trapani e uno tra Enna e
Caltanissetta).
«Crocetta e il suo governo –
affermano i deputati M5S – non hanno neanche il coraggio delle
proprie azioni. Ovviamente c’è da capirli, andando continuamente
contro gli interessi dei cittadini e contro il programma con il quale
si sono candidati a governare la Sicilia, non resta loro che
nascondere fino all’ultimo scelte scriteriate di questo tipo. Il
futuro della Sicilia negli intendimenti del governo è pieno di
inceneritori. Crocetta e il suo governo PD la smettano di mentire”».
Non solo: nell’attesa che gli
impianti si materializzino, lo smaltimento avverrebbe mediante la
spedizione dei rifiuti fuori dalla Sicilia.
«Crocetta e i suoi – dicono i
parlamentari – dovrebbero pure ammettere che nel piano si propone
come unica soluzione per i prossimi tre anni la spedizione fuori
regione della maggior parte dei rifiuti urbani prodotti. La stessa
programmazione dell’impiantistica del nuovo piano si basa su quanto
previsto dalla gestione commissariale e, per assurdo, anche una
completa attuazione del piano non garantirebbe neanche entro il 2018
una sufficiente capacità di trattamento dei rifiuti (impianti di
TMB) e dell’umido da raccolta differenziata (impianti di
compostaggio). Questo, peraltro, ci porterà ad una sicura condanna
da parte della Corte di Giustizia dell’Unione Europea che, alla
luce delle recenti modifiche normative, verrà pagata direttamente
dai cittadini siciliani».
Per il M5S si profilerebbe una resa complessiva sul
tema rifiuti, la cui soluzione viene prospettata, nel breve termine,
attraverso la spedizione fuori regione e nel lungo termine attraverso
l’incenerimento. La differenziata, la prevenzione, il recupero e il
riutilizzo dei materiali resterebbero marginalizzati per l’incapacità
passata e presente di realizzare un’azione lungimirante, virtuosa e
trasparente nel settore.
«Il governo Crocetta – dicono i tre
deputati – abbia il coraggio di pubblicare il piano e di farne
oggetto di dibattito parlamentare e politico. Sveli il completo
fallimento degli obiettivi prefissati nel piano stralcio presentato
nel giugno 2015, che aveva utilizzato per garantirsi l’ennesima
ordinanza straordinaria. Temiamo che dietro tale disastro ci sia la
volontà di avviare l’ennesima gestione commissariale, alla quale
noi ci opporremo sulla base dei catastrofici risultati ai quali ci ha
condotto».
Nel settore rifiuti la Sicilia è in nettissimo ritardo. Per
il mancato aggiornamento del piano è sotto procedura di infrazione
europea già da due mesi, mentre tra qualche giorno Crocetta potrebbe emanare l’ennesima ordinanza (la quinta) straordinaria, senza la quale
il sistema di gestione dei rifiuti si bloccherebbe. Una deroga in
questo senso, però, andrebbe contro le norme del diritto comunitario
e potrebbe essere stoppata da una eventuale decisione del Tar, al
quale il M5S sta progettando di ricorrere.
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