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mercoledì 24 giugno 2015

L’Arena del Teatro Vittorio Emanuele, l’Associazione Antimafie Rita Atria interviene sui costi

Iniziative da parte di un ente pubblico volte a “valorizzare il patrimonio paesaggistico, culturale e storico”, favorendo “iniziative di spettacolo e culturali”, dovrebbero sempre essere ispirate dal presupposto fondamentale che vi sia un sostanziale equilibrio tra entrate e uscite e che, soprattutto, queste ultime non gravino sulla collettività.
Quale osservatorio e presidio di legalità sul territorio, le recenti notizie di stampa sui costi della stagione estiva dell’ente Teatro Vittorio Emanuele destano nell’Associazione Antimafie Rita Atria non poche perplessità. Una programmazione che prevede un investimento economico impegnativo pari alla cifra complessiva di oltre 1 milione di euro e che coinvolge non solo l’ente Teatro, ma anche enti locali come il Comune di Furnari.
L’ente Teatro Vittorio Emanuele il 30 ottobre 2014 (nota n°2481) comunicava al Comune di Furnari la volontà di concorrere alla creazione di un “polo di attrazione nazionale e internazionale per iniziative di spettacolo e culturali” che potesse svolgere un ruolo analogo al Teatro di Taormina. Si è arrivati successivamente alla firma di un protocollo d’intesa, col quale l’ente Teatro proponeva l’individuazione di una struttura con sede idonea da utilizzare nel periodo estivo 2015 ma con la possibilità di ripetere l’esperimento anche nei prossimi anni. Il Teatro si sarebbe assunto gli oneri connessi all’allestimento, all’organizzazione e alla gestione degli eventi. L’amministrazione comunale di Furnari a dicembre 2014 individuava l’area da prendere in locazione e stipulava il contratto a marzo, 10.000 euro il costo dell’operazione.
Il protocollo – approvato con delibera n. 46 del 19 marzo – prevede poi l’Ente Teatro elabori un progetto culturale territoriale per il periodo 1 giugno – 30 settembre 2015, mentre il Comune trasferisce l’uso e la disponibilità dell’area locata per la progettazione, realizzazione e gestione di una “provvisoria,saltuaria ed amovibile arena all’aperto”. L’ente Teatro Vittorio Emanuele si impegna a realizzare iniziative, eventi e progetti volti a favorire la diffusione della cultura e a realizzare un programma articolato. Spetta al Teatro la parte informativa, di comunicazione e pubblicizzazione, e sempre l’Ente dovrà mettere a disposizione un’adeguata struttura amministrativa, tecnica ed artistica.
Gli oneri a carico del Vittorio Emanuele sono l’organizzazione, programmazione e logistica delle iniziative, l’ideazione e progettazione del materiale pubblicitario e divulgativo, stampa e distribuzione del materiale, la cura dei rapporti con sponsor ed inserzionisti, la gestione contabile, amministrativa e rapporti con le Compagnie, le spese per il personale per montaggi e aiuti di palcoscenico, le spese e fornitura dei service e allestimento, la gestione servizio biglietteria, la sicurezza, custodia, pulizia.
Oneri a carico del Comune di Furnari sono invece la predisposizione delle utenze, la previsione di un adeguato parcheggio per almeno mille mezzi, la predisposizione della segnaletica che, esaminando i relativi provvedimenti autorizzativi, comporteranno un ingente impegno economico per le casse dell’ente locale, sollevando – secondo notizie riportate dal quotidiano messinese Gazzetta del Sud – polemiche e segnalazioni alla Corte dei Conti.
Quale “concorso per l’abbattimento degli oneri a carico del Comune – si legge nel protocollo – l’Ente Teatro si impegna a corrispondere al Comune a parziale rimborso degli oneri derivanti dai servizi logistici” una quota di 50 centesimi per ogni biglietto venduto, il 10% di contributi e sponsorizzazioni private (che diventerebbe del 50% qualora le attività realizzate siano state segnalate dal Comune stesso.
Saranno poi i bilanci finali a dire se la scommessa “Arena” avrà funzionato o meno per entrambi gli enti. Gli spettacoli, tra giugno ed agosto, sono in tutto 16 per un’ipotesi di 20.900 spettatori complessivi ed un incasso previsto di 717.300 euro.
Ma parte già male la stagione estiva che rischia di non rispettare le aspettative.
Sono state infatti annullate le repliche di Furnari dello spettacolo Comme un souvenir, previste per il 26 giugno. A determinare la decisione sarebbero state le somme altissime (e non del tutto previste) già spese per la produzione del balletto e i dati della prevendita a pochi giorni dallo spettacolo di Furnari, saltando così la previsione di incassare oltre 20 mila euro nella sola serata del 26 giugno, e potrebbero essere diversi gli spettacoli cancellati.


Associazione Antimafie Rita Atria - Messina

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