Iniziative da
parte di un ente pubblico volte a “valorizzare il patrimonio
paesaggistico, culturale e storico”, favorendo “iniziative di
spettacolo e culturali”, dovrebbero sempre essere ispirate dal
presupposto fondamentale che vi sia un sostanziale equilibrio tra
entrate e uscite e che, soprattutto, queste ultime non gravino sulla
collettività.
Quale osservatorio
e presidio di legalità sul territorio, le recenti notizie di stampa
sui costi della stagione estiva dell’ente Teatro Vittorio Emanuele
destano nell’Associazione Antimafie Rita Atria non poche
perplessità. Una programmazione che prevede un investimento
economico impegnativo pari alla cifra complessiva di oltre 1 milione
di euro e che coinvolge non solo l’ente Teatro, ma anche enti
locali come il Comune di Furnari.
L’ente Teatro
Vittorio Emanuele il 30 ottobre 2014 (nota n°2481) comunicava al
Comune di Furnari la volontà di concorrere alla creazione di un
“polo di attrazione nazionale e internazionale per iniziative di
spettacolo e culturali” che potesse svolgere un ruolo analogo al
Teatro di Taormina. Si è arrivati successivamente alla firma di un
protocollo d’intesa, col quale l’ente Teatro proponeva
l’individuazione di una struttura con sede idonea da utilizzare nel
periodo estivo 2015 ma con la possibilità di ripetere l’esperimento
anche nei prossimi anni. Il Teatro si sarebbe assunto gli oneri
connessi all’allestimento, all’organizzazione e alla gestione
degli eventi. L’amministrazione comunale di Furnari a dicembre 2014
individuava l’area da prendere in locazione e stipulava il
contratto a marzo, 10.000 euro il costo dell’operazione.
Il protocollo –
approvato con delibera n. 46 del 19 marzo – prevede poi l’Ente
Teatro elabori un progetto culturale territoriale per il periodo 1
giugno – 30 settembre 2015, mentre il Comune trasferisce l’uso e
la disponibilità dell’area locata per la progettazione,
realizzazione e gestione di una “provvisoria,saltuaria ed amovibile
arena all’aperto”. L’ente Teatro Vittorio Emanuele si impegna a
realizzare iniziative, eventi e progetti volti a favorire la
diffusione della cultura e a realizzare un programma articolato.
Spetta al Teatro la parte informativa, di comunicazione e
pubblicizzazione, e sempre l’Ente dovrà mettere a disposizione
un’adeguata struttura amministrativa, tecnica ed artistica.
Gli oneri a carico
del Vittorio Emanuele sono l’organizzazione, programmazione e
logistica delle iniziative, l’ideazione e progettazione del
materiale pubblicitario e divulgativo, stampa e distribuzione del
materiale, la cura dei rapporti con sponsor ed inserzionisti, la
gestione contabile, amministrativa e rapporti con le Compagnie, le
spese per il personale per montaggi e aiuti di palcoscenico, le spese
e fornitura dei service e allestimento, la gestione servizio
biglietteria, la sicurezza, custodia, pulizia.
Oneri a carico del
Comune di Furnari sono invece la predisposizione delle utenze, la
previsione di un adeguato parcheggio per almeno mille mezzi, la
predisposizione della segnaletica che, esaminando i relativi
provvedimenti autorizzativi, comporteranno un ingente impegno
economico per le casse dell’ente locale, sollevando – secondo
notizie riportate dal quotidiano messinese Gazzetta del Sud –
polemiche e segnalazioni alla Corte dei Conti.
Quale “concorso
per l’abbattimento degli oneri a carico del Comune – si legge nel
protocollo – l’Ente Teatro si impegna a corrispondere al Comune a
parziale rimborso degli oneri derivanti dai servizi logistici” una
quota di 50 centesimi per ogni biglietto venduto, il 10% di
contributi e sponsorizzazioni private (che diventerebbe del 50%
qualora le attività realizzate siano state segnalate dal Comune
stesso.
Saranno poi i
bilanci finali a dire se la scommessa “Arena” avrà funzionato o
meno per entrambi gli enti. Gli spettacoli, tra giugno ed agosto,
sono in tutto 16 per un’ipotesi di 20.900 spettatori complessivi ed
un incasso previsto di 717.300 euro.
Ma parte già male
la stagione estiva che rischia di non rispettare le aspettative.
Sono state infatti
annullate le repliche di Furnari dello spettacolo Comme un souvenir,
previste per il 26 giugno. A determinare la decisione sarebbero state
le somme altissime (e non del tutto previste) già spese per la
produzione del balletto e i dati della prevendita a pochi giorni
dallo spettacolo di Furnari, saltando così la previsione di
incassare oltre 20 mila euro nella sola serata del 26 giugno, e
potrebbero essere diversi gli spettacoli cancellati.
Associazione
Antimafie Rita Atria - Messina
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