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L'impianto per il percolato |
Il rilascio del Paur (provvedimento autorizzatorio unico regionale) per il solo revamping degli impianti per il trattamento del percolato e del biogas prodotti dalla discarica di contrada Zuppà (dismessa nel 2014 per revoca delle autorizzazioni regionali), «prescriva, tra le misure previste per evitare, prevenire, ridurre e, se possibile, compensare gli impatti ambientali significativi e negativi, la realizzazione di un bacino e/o di altra opera di contenimento, atti a prevenire ed evitare impatti ambientali negativi sulla falda e sul limitrofo torrente Mazzarrà».
A chiederlo, invocando i principi di precauzione e di proporzionalità, è il sindaco Felice Germanò che ieri ha inviato una nota dettagliata al Dipartimento dell’ambiente per la conferenza dei servizi decisoria di questa mattina.
Iniziativa che era già stata anticipata nel corso dell’ultima seduta di consiglio comunale dove Germanò e il legale del Comune avevano relazionato sull’attività svolta a tutela delle ragioni dei furnaresi in merito al controverso progetto di un megapolo rifiuti che la Srr Messina-Provincia intende realizzare proprio nell’area dell’ex sito di smaltimento, le cui criticità ambientali sono note da anni a tutte le istituzioni e su cui ha focalizzato l’attenzione anche la magistratura messinese.
Sottolineando «la vicinanza (200 metri) al sito della risorsa idrica vincolata del pozzo Lacco che alimenta l’acquedotto comunale, del centro urbano con scuole e asili (650 metri), di aree coltivate e il rischio concreto che la discarica frani nel corso dell’intervento di messa in sicurezza», il sindaco chiede inoltre che si tenga conto «dei reali valori del livello di falda» e che venga prestata la massima attenzione ai piani di monitoraggio che dovranno essere proporzionati «alla natura, all'ubicazione, alle dimensioni del progetto ed alla significatività dei suoi effetti sull'ambiente».
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