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L'impianto di trasformazione del biogas |
Dovrà essere revisionato il Piano di monitoraggio e controllo dell’impianto di trattamento del percolato prodotto dall’ex discarica di contrada Zuppà. A chiederlo è l’Arpa che, chiamata a rilasciare il proprio parere sul revamping degli impianti funzionali alla messa in sicurezza del sito, ha sollevato alcune osservazioni e richieste di chiarimento in merito al progetto “stralcio” presentato dalla Srr Messina-Provincia.
In particolare l’agenzia si è focalizzata sugli scarichi idrici, sulla redazione di un Piano per la gestione degli odori in linea con le migliori tecniche disponibili per la prevenzione e riduzione dell'inquinamento (Bat).
Mentre in relazione alla combustione in torcia del biogas estratto dalla discarica (lo stralcio al momento non prevede la rifunzionalizzazione dei motori endotermici presenti per la valorizzazione energetica qualora fattibile), Arpa è del parere che la richiesta di Autorizzazione Integrata Ambientale sia volta anche all’ottenimento dell’operazione D10 per la termodistruzione del rifiuto “biogas”.
A richiedere che venga prestata la massima attenzione ai piani di monitoraggio che dovranno essere proporzionati «alla natura, all'ubicazione, alle dimensioni del progetto ed alla significatività dei suoi effetti sull'ambiente», era stato nelle scorse settimane anche il sindaco Felice Germanò che, sottolineando «la vicinanza (200 metri) al sito della risorsa idrica vincolata del pozzo Lacco che alimenta l’acquedotto comunale, del centro urbano con scuole e asili (650 metri), di aree coltivate e il rischio concreto che la discarica frani nel corso dell’intervento di messa in sicurezza», aveva inoltre sollecitato anche «la realizzazione di un bacino e/o di altra opera di contenimento, atti a prevenire ed evitare impatti ambientali negativi sulla falda e sul limitrofo torrente Mazzarrà».