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Si ricorda però che l’art. 21 della Costituzione recita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei responsabili."

venerdì 19 febbraio 2016

Reportage dal Kurdistan

Su Kaos la fotoreporter palermitana Grazia Bucca, appena tornata dalla Turchia, ci racconta il suo viaggio a Diyarbakir, la città più importante nel sud-est del Paese a maggioranza curda. Dopo gli ultimi attentati ad Ankara e anche a Diyarbakir, il governo continua a puntare il dito contro il Pkk, il partito dei lavoratori curdi che nega la propria responsabilità sugli attentati. In un atmosfera di violenza, stampa censurata, e raid continui, in Turchia si continua a morire con il silenzio dell’occidente. “Il popolo curdo, da anni oppresso dal governo di Ankara continua ad essere sterminato”.

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