giovedì 27 febbraio 2025

Il processo per il disastro ambientale di contrada Zuppà, udienza dedicata agli interventi delle difese

Sito post incendio 

L’indagine della Dda di Messina sui reati di gestione illecita di rifiuti, avvelenamento di acque, inquinamento ambientale e disastro ambientale

Si è tenuta ieri a Messina una nuova udienza del processo per il disastro ambientale della discarica di contrada Zuppà a Mazzarrà Sant’Andrea. Un’indagine che vede coinvolti una ventina di persone, tra ex amministratori, commissari liquidatori, funzionari regionali, e la stessa società Tirrenoambiente (oggi fallita) che l’ha gestita fino al novembre del 2014, anno in cui venne chiusa per revoca delle autorizzazioni integrate ambientali concesse nel 2009, e da allora in attesa di essere bonificata.
La giornata di ieri è stata dedicata agli interventi del collegio di difesa, che non si sono conclusi e che impegneranno anche il prossimo appuntamento fissato dal giudice per il 30 aprile. Solo allora, forse, si conoscerà la decisione in merito al rinvio a giudizio degli indagati, mentre già nella scorsa udienza sono state ammesse diverse parti civili: i ministeri dell’Ambiente e della Salute, i Comuni di Furnari e Mazzarrà Sant’Andrea, il Wwf, Legambiente, il Codacons e alcuni cittadini che abitano nelle vicinanze del sito dismesso.
L’inchiesta, avviata dall’allora sostituta della Dda peloritana Rosanna Casabona, ha puntato i riflettori sulle vicende dell’ex discarica a partire dalla sua realizzazione fino all’ultimo sopralluogo del consulente tecnico del 6 luglio 2023. Vengono contestati i reati di gestione illecita di rifiuti, avvelenamento di acque, inquinamento ambientale e disastro ambientale.

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